Personaggi africani: bambina

Personaggi africani: bambina

Padre Oliviero Ferro

Come il bambino, così la bambina, nei primi anni di età lotta per la sopravvivenza, per essere riconosciuta come persona. Non sempre è facile, perché parte svantaggiata. E’ il maschio che ha sempre il primo posto, che ha tutti i diritti, che deve essere fatto andare avanti, che è la speranza di riuscita per la famiglia. E questo lo si vede in tanti settori della società. Anche la bambina va a scuola, come il bambino. Ma la maggior parte verrà bloccata dopo la scuola elementare (primaria), perché la mamma le chiederà di rimanere a casa per badare ai fratellini e sorelline, visto che lei deve andare a lavorare nei campi, al mercato e tante altre cose che le mamme fanno. E’ raro vedere il padre che aiuti la mamma (ma per fortuna, ci sono anche le eccezioni). Il marito, se ha un lavoro e uno stipendio, spesso e volentieri lo tiene per sé, per soddisfare i suoi desideri e non lascia niente in casa. La moglie si deve arrangiare. Oltre a badare ai più piccoli, la bambina dovrà pensare alle faccende di casa: andare al fiume (o alla fontana, se nel villaggio è stato costruito un acquedotto) a prendere l’acqua per cucinare e per lavare le stoviglie, per pulire gli ambienti della casa e…per lavarsi. Aiuterà la mamma nel lavoro dei campi, nel pilare la manioca, nel preparare il cibo. E come la mamma, sarà l’ultima a gustare il cibo preparato. Se poi ha qualche handicap fisico, avrà la vita ancora più difficile (spesso viene vista come un peso inutile e a volte lasciata lungo la strada a mendicare). Crescendo, dovrà prepararsi a un futuro matrimonio (non le si chiederà se è d’accordo), perché dovrà essere oggetto della dote, versata dalla famiglia del futuro marito. Se poi, qualcuna ha un’avventura con qualche ragazzo e rimane incinta, viene catalogata come ragazza 5.9.1.0 (cioè: 5 minuti di piacere, 9 mesi di gravidanza, 1 figlio, 0 padre, cioè nessun ragazzo riconoscerà la paternità). Insomma anche per loro c’è da fare un cammino nella dignità della donna. In altri paesi del mondo, abbiamo sentito cosa si fa per impedire il rispetto loro dovuto (mutilazioni, tentativi di avvelenamento nelle scuole, imposizione del velo, divieto di uscire di casa, niente musica e danza, ecc.). Ma sono coraggiose e con l’aiuto delle suore e di volontarie, riusciranno ad essere considerate persone con i medesimi diritti e doveri.