Napoli: libro del cardiologo Domenico Miceli “Le sospensioni”

Napoli: libro del cardiologo Domenico Miceli “Le sospensioni”

Bianca Fasano

Che un cardiologo, con l’esperienza reale di cosa significhi “avere un cuore in mano”, scriva un libro dedicato all’esperienza umana, ma quasi sovrannaturale, del trapianto di cuore, non parrebbe strano. Benché sia alternativamente considerato il fulcro sentimentale del corpo umano, per un medico vicino alla realtà dei trapianti, può anche accadere che lo ritenga – “soltanto” – il motore del nostro organismo, indispensabile per la circolazione del sangue. I poeti hanno smesso da un po’ (almeno alcuni), di fare rima cuore/amore. Abbiamo appreso a spostare l’attenzione verso l’anima, la coscienza e altri termini più metafisico/filosofici. Resta il fatto che questo nostro cuore che batte in petto ha – davvero – l’abitudine di “farsi sentire”, quando l’emozione ci tocca profondamente. Tuttavia sembra, almeno all’inizio della nostra storia, che il Dott. Michele Santonicola, esimio medico, “re dei trapianti di cuore”, al suo, di cuore, non abbia mai dato troppa importanza. Neanche all’anima, alla coscienza, o a qualsiasi emozione sentimentale capace di scuoterlo dalla sua abitudine a vivere “un palmo da terra”, senza lasciarsi coinvolgere nei sentimenti. Il lettore del romanzo, avendo capito che lo scrittore è anch’egli un medico specialista in cardiologia, non può – evidentemente – esimersi dal domandarsi se il personaggio descritto nel libro non abbia qualcosa in comune con l’autore, ossia un uomo che, come medico, predilige la medicina divulgativa e in tal senso è l’artefice di articoli a carattere medico/scientifico ed interventi anche sul Web. Appassionato di lettura, quindi essere umano colto e raffinato. Senza contare che anche dal punto di vista fisico lo si potrebbe avvicinare al personaggio della storia: “È bello, e sa di esserlo!” Sarà il titolo di un articolo che lo riguarda. Intanto l’autore ci conduce per mano alla conoscenza sempre più precisa di questo individuo. I suoi gusti e interessi in fatto di spumanti, vini, cibi raffinati, auto e donne sono esplicitati, nell’ordine, si direbbe. Perché il grande medico (il personaggio), decisamente ama vivere bene, però, pur intessendo una storia sentimentale al di fuori del matrimonio, preferisce mantenerla sempre un tantino a distanza dal suo… cuore.

I personaggi nello scorrere della lettura si materializzano con precisione. L’autore ce li presenta, di volta in volta, arricchendo così l’interesse, perché, sì: ciascuno di questi ha una sua storia di cui alcune collegate al bel cardiochirurgo ed altri – si direbbe – del tutto lontani da lui.

Dicevamo descritti e questo fa riflettere sulla capacità del medico – quello vero – il quale ha saputo entrare nell’animo di ciascun personaggio e ce li regala con un’abilità che stupisce un po’, venendo a conoscenza del fatto che si tratti del suo primo romanzo. Si diviene curiosi: c’è forse un fondo di realtà nell’intera narrazione? Il nostro autore ha conosciuto – davvero – queste persone? Ha forse effettuato un transfert di emozioni e persone conosciute nella sua vita di ogni giorno nel suo “Le sospensioni”?

Non si dispiaccia chi mi legge: me ne guardo bene dal raccontare cosa capiti al personaggio Michele Santonicola” e a quanti, nel corso dell’avventura vissuta, sono entrati prepotentemente nella sua vita algida, modificandola e costringendolo ad un’immersione nell’emozione. Non sarebbe giusto.

Torniamo allo scorrere della narrazione: ogni nuovo soggetto “creato dalla penna” del nostro autore, s’individua per gli stimoli economici e sociali che lo caratterizzano, ma anche per la personalità che viene fuori sia dai pensieri che lo accompagnano sia dall’espressione linguistica. Difatti ritroviamo in alcun di questi, dialetti ben lontani dall’italiano perfetto e un pochino asettico con cui si esprime il personaggio principale. Sembra che, persino nel parlare, voglia essere cauto, non esporsi troppo, non lasciarsi coinvolgere. Ha paura. Di cosa? È davvero un uomo soddisfatto? Realizzato? Cinico? Che ha scelto la professione con cui avrebbe raggiunto fama e denaro per sentirsi protetto da tutto?

La moglie, l’amante, una figlia che poco conosce, i colleghi che non lo amano, la vita senza scosse emozionali, l’autista mantenuto a cortese distanza, assolvono davvero il compito di rassicurarlo, evitargli scosse di ogni tipo, permettergli di non amare e, quindi, non essere a rischio di sofferenza?

La vita, si sa, offre molte sorprese.

Intanto noi lettori ci incuriosiamo pensando all’autore, chiedendoci se anche lui ha “un ciuffo di capelli bianchi che gli piove sulla fronte” e l’abitudine a mantenersi distaccato dalle cose del mondo.

Di lui sappiamo che è membro della Giuria di lettori del Premio Napoli e ama Sciascia, Buzzati, Simenon e Camilleri. Questo suo “Le sospensioni”, Europa Edizioni del 2023, è dunque “nuovo nuovo” nella narrativa contemporanea e varrebbe davvero l’acquisto per scoprire cosa accade al dottor Santonicola di così eclatante e sorprendente dal fare sì che la sua vita di quasi sessantenne sia modificata al punto di sorprendere il lettore. Di certo occorre dire che il medico – quello vero – è riuscito ad accompagnare chi legge il romanzo senza scosse nel percorso narrativo che si era prefisso, dandoci la sensazione che ogni filo sospeso trovi la giusta collocazione in un finale che, se anche ci mette di fronte alle tragedie nascoste dietro i trapianti di organi, offre in alternativa soddisfazione e realizza i desideri e le speranze dei nostri piccoli e grandi eroi. Piccoli e grandi eroi della vita, molto realistici, lanciati nel tentativo di concretizzare il mondo sociale ed affettivo che  appartiene a loro e non essere – invece – risucchiati da un mondo che non sempre offre possibilità di vittoria.