Giulio Caso
Pochi sanno cambiare idea. Cambiare idee è segno di adattamento, evoluzione.
A volte basta solo adattare le idee alle nuove esigenze, anche in corso d’opera.
Sull’argomento in oggetto, il saggio consiglio è di abbassare i toni.
Riconsiderare, alla luce della cronaca attuale la vera divisione fra due città. Hai voglia di invocare, inutilmente, la fusione delle due Nocera.
La mossa che porterà, forse, Nocera Superiore a denominarsi “Nuceria” toglie la voglia di insistere. Questo vero e proprio “arrocco” riporterà la divisione da: Superiore/Inferiore a: Nuceria/Nocera.
Chi vorrà più vivere in una Nocera “deformata” nel nome?
Il passato deve essere la base fondale su cui costruire il futuro, non una palla al piede, una sabbia mobile, una scusa piena di complessi autoreferenziali, per rimanere fermi in un mondo che evolve.
W NOCERA.
Si!, w Nocera  ma non bisogna più insistere sulla riunificazione.
Visto che Nocera Superiore sta ricercando una propria strada, autonoma, completa (a loro rispettabile giudizio) di storia e memoria.
Perché insistere allora?
Non siamo il fidanzato insistente a cui viene dato il caffè amaro per farlo desistere. Libera scelta, anzi, speriamo che sia, per loro, una scelta con proficui risultati.
Non sarà questo ad annullare la familiarità e la sincera amicizia dei cittadini “vicini di casa”.
Pensiamo alla Valle del Sarno nel suo complesso. Alla rivalutazione di quello che viene definito Agro Sarnese Nocerino. Alle vestigia, usi e costumi che ci legano anche a Pagani  come a tutti i paesi vicini (compreso, ovviamente, Nocera Superiore).
Ci sono tante cose da realizzare assieme.
Noi liberiamoci da “Inferiore” che non ha più senso … e non sostituendolo con altri aggettivi o sostantivi.