Salerno: a Liceo “Severi” lectio magistralis del Presidente De Luca, Dirigente Figliolia “Grata per iniziativa per rilancio ideali costituenti”

Salerno: a Liceo “Severi” lectio magistralis del Presidente De Luca, Dirigente Figliolia “Grata per iniziativa per rilancio ideali costituenti”

“E’ davvero un onore per l’intera comunità scolastica del Severi e per me che la rappresento- ha proluso la Dirigente Scolastica Barbara Figliolia- avere qui tra noi e dare il benvenuto al Presidente della Campania, l’on. Vincenzo De Luca, che stamattina avremo il piacere di ascoltare in una “lectio magistralis” sulla nostra Costituzione, che io considero, come moltissimi di voi, la più straordinaria Carta mai stilata.
E’ chiaro che il nostro ringraziamento va anche alle Associazioni “l’Abbraccio” e “Paolo Masullo” per averci offerto questa straordinaria opportunità. Il Presidente De Luca è qui a dedicarci tempo prezioso avendo intuito l’importanza di rendere “viva la Costituzione” per evitare che cada nell’oblio.
Infatti il nostro conterraneo prof. Sabino Cassese, noto costituzionalista, pochi giorni or sono, ha fatto una dichiarazione che mi è rimasta impressa: “Occorre rinfocolare il patriottismo costituzionale nazionale per tornare agli ideali costituenti”. E poi richiamando i grandi padri della nostra Costituzione, enumera “punti forti e deboli” della Carta nonché alcune parti di essa purtroppo non attuate.
E tra le cose non attuate c’è di certo, per es., l’Autonomia differenziata, di cui in questi mesi si fa un gran parlare e della quale sa poco o nulla la stragrande maggioranza dei nostri giovani, per i quali, anche per nostra responsabilità, e dobbiamo recitare il mea culpa, poco facciamo per avviarli all’amore per la politica, per la polis, alla conoscenza della Carta Costituzionale e al suo rispetto. Chi disprezza la politica, disprezza se stesso: è giusto che i giovani lo sappiano !
Stamattina il Presidente si sofferma sugli articoli 1 e 2: per il loro contenuto sono tra i più pregnanti e seppure nella loro sinteticità rappresentano la “pietra d’angolo” della Carta. Scritti divinamente, in una formula fantastica e di straordinaria potenza espressiva, questi solo alla fine dei lavori i Padri costituenti decisero di invertire, premettendo all’art. 2 l’attuale 1.
E’ nostro compito, compito di noi docenti farla conoscere, spiegare che alla base della nostra convivenza civile, della pace, anche di quella sociale, c’è la Carta costituzionale sui cui principi poggiano le Istituzioni repubblicane e democratiche che in tutti questi anni hanno contribuito ad assicurarci progresso e benessere.
“La sovranità appartiene al popolo”, così è scolpito nell’art. 1 della Carta: una affermazione che mette al centro il popolo e la sua dignità, che sancisce il riconoscimento al popolo, cioè la totalità dei cittadini, ad essere l’unico arbitro del proprio destino.
Il secondo articolo è un inno ai diritti dell’uomo, considerati inviolabili, intangibili e sacri, al primato della persona, alla sua libertà personale, al suo diritto alla vita, alla sua libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero e di professare liberamente la propria fede religiosa, il diritto di associazione, alla salute, all’istruzione e così via…
Mi fermo qui perché è nostro desiderio ascoltare il Presidente. Però mi sia consentito chiudere richiamando un Padre Costituente, Piero Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione” (Piero Calamandrei, Gennaio 1955)