Avventure missionarie: Via Crucis con acquazzone

Avventure missionarie: Via Crucis con acquazzone

Padre Oliviero Ferro

Anche in Africa, si vive la Settimana Santa e così nella parrocchia di Luvungi, si è pensato di fare la Via crucis vivente intorno alla chiesa. I giovani e gli adulti si erano preparati bene. Alcuni avrebbero rappresentato i personaggi principali: Gesù, gli apostoli, Maria, i soldati, il popolo, i potenti, ecc. Cominciamo pian piano, tra le riflessioni, i canti e i momenti di silenzio. Una stazione dopo l’altra, girando intorno al campo di calcio e passando sotto i grandi alberi. La gente aumenta. Si prega e si pensa a quello che si sta vivendo e come e perché Gesù abbia sofferto per ciascuno di noi. Arriviamo quasi vicino alla chiesa. Siamo alla dodicesima stazione: la morte di Gesù. All’improvviso il cielo si oscura, si sente un forte vento e arriva una pioggia violenta. Ci precipitiamo tutti nella chiesa. Eravamo ben bagnati e anche un po’ meravigliati. Ci veniva da pensare che tanti anni fa, quando Gesù stava vivendo di persona questo momento (la sua morte) anche a Gerusalemme, il cielo si era oscurato, vento, acqua e tutti scappavano. Noi ce la siamo cavata, rifugiandoci in chiesa. Ci siamo seduti e allora io mi sono permesso di ricordare tutto questo. Un segno dal cielo? Non lo so. In ogni caso mi ha fatto pensare. La natura non è estranea alla vita dell’uomo, ma vive insieme con lui. E Gesù, che ha condiviso la nostra umanità, in quel momento ce lo ha ricordato. Poi, come era venuto, l’acquazzone smette di colpo e dopo alcuni minuti ritorna il sole. L’acqua si era nascosta in mezzo alla terra. Terminiamo con una preghiera e un canto. Poi ognuno ritorna a casa sua, pensando a quello che insieme abbiamo condiviso.