Salerno: Exit Libertà, Consiglio Comunale “Rientro disavanzo comunale, regalo di fine anno”

Salerno: Exit Libertà, Consiglio Comunale “Rientro disavanzo comunale, regalo di fine anno”

Giovedì 29 prossimo venturo, il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare lo schema dell’accordo tra l’Amministrazione e il Ministero delle Finanze, di cui al Decreto Aiuti, per il rientro del Disavanzo di Amministrazione di circa €170milioni.
Sarà il regalo di fine anno e finale alla Città, a chiusura di un anno nel quale sono state raggiunte punte di degrado mai conosciute in precedenza. E sarà un regalo che durerà per circa venti anni, cioè almeno fino al 2042, come dichiarato in una intervista dall’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi.
Le Entrate dovranno consentire un rientro di circa scarsi 20milioni di Euri/anno per gli anni che vanno a partire dal 2023 fino al 2031 che scenderanno negli anni a seguire con maggiori Entrate per IMU, Passi carrabili, Trasporto scolastico, Mensa, Impianti Sportivi, in aggiunta all’incremento dell’Addizionale Irpef e ad una nuova tassa di imbarco portuale per i turisti.
A tutto questo, si debbono aggiungere gli incassi dalla vendita dei beni del Patrimonio Comunale, dei quali si è già tentata l’alienazione con gare andate deserte.
In ogni caso, poiché la somma di tutti quelli elencati nel piano delle alienazioni sarebbe pari, al massimo all’incirca di 45 milioni di euri, se pure fossero venduti a prezzo pieno, il disavanzo sarebbe assorbito solo per una quota pari a poco meno di un quarto del disavanzo, a meno che non si decida di mettere in vendita tutto, proprio tutto (Palazzo Municipale compreso). Permettetemi una battuta: E meno male che il Palazzo Municipale è già stato escluso….
La Città è in ginocchio, anche se sembra che l’interesse prevalente di tutti sia rivolto alle luci, alla festa di fine anno o alla copertura dello Stadio Arechi, ostentando opulenza e ricchezza quando mancano servizi essenziali alla vita, le strade sono dissestate, le fognature sversano i liquami a mare, non ci sono impianti di quartiere per i giovani, la mobilità è ormai immobile, manca una visione complessiva, mancano progetti per il commercio, i servizi, la cultura e l’arte.
I Consiglieri in carica si assumeranno la responsabilità di dissanguare la Città per venti anni, dopo quella di aver approvato Bilanci deficitari ritenendoli equilibrati e sostenibili.
Eppure, da almeno tre anni si sono levate in Città voci di allarme, in particolare dal Gruppo Civico ’Ali per la Città’, che hanno tentato di richiamare l’attenzione sulla insufficiente riscossione delle Entrate, sull’eccesso di spese improduttive e spropositate, nonché sul crescente ricorso all’indebitamento finanziario a livelli insopportabili.
Voci rimaste inascoltate da esponenti politici che, anzi, hanno ritenuto di contrastarle prima assicurando la presenza dei necessari equilibri e poi negando lo stato di pre-dissesto, sconfessandosi puntualmente in quanto costretti ad ammettere l’adesione al decreto.
Gli attuali Amministratori hanno assunto una responsabilità enorme, di cui dovrebbero quantomeno scusarsi, meglio ancora se rassegnassero le dimissioni. Invece, le stesse persone che hanno creato il disastro, adesso propongono la soluzione mettendo quasi esclusivamente mano nelle tasche dei cittadini perché, nel prospetto concordato con il Governo, la riduzione delle spese si riduce a pochi spiccioli. E invece, sarebbe necessario ripartire proprio dal ridimensionamento delle spese grazie a nuove scelte organizzative, idonee a modificare modalità di amministrazione e gestione, e dalla definizione di nuovi riferimenti per investimenti non pretenziosi e rispettosi dell’identità e della vocazione della Città.
I componenti del Consiglio Comunale certamente sono edotti sul fatto che il Decreto Aiuti dispone la verifica semestrale dei risultati da parte del Ministero e dell’Agenzia delle Entrate e qualora dovessero verificarsi risultati negativi, è prevista dalla norma la segnalazione alla Corte dei Conti che dovrà provvedere a sua volta ad azzerare il piano di rientro con tutte le conseguenzialità annesse e connesse.
L’anno che verrà e per il successivo ventennio le prospettive non sono certo delle migliori per i cittadini, e lo sarà ancor di più per chi ha amministrato male questa città.
Quanto sopra sotto gli occhi di una opposizione quasi inesistente.

Cesare Guarini