Marte e il nucleare

Marte e il nucleare
Giulio Caso
Oramai si parla (fortunatamente si parla solo) di utilizzare la tecnologia termonucleare su Marte.
A detta di questi visionari ciò potrebbe far diventare “abitabile” il pianeta.
Non possiamo fare a meno di fare un “irriverente” paragone col bombardamento di Cassino. Infatti le sue rovine diventarono mezzi di difesa ulteriori.
No!, signori delle esplosioni di pace. Con la violenza non si doma la natura, se ne scatenano le potenzialità incontrollabili. Distruggere le cose non ha mai prodotto benefici.
È diverso il concetto del sapiente, dello studioso che separa per analizzare e poi rimettere insieme, da quello del bambino che, animato da infantile quanto distruttivo senso di curiosità premeditativa, rompe irrimediabilmente.
Più andiamo avanti, più ci espandiamo nello spazio, più bisogna affidarsi alla fantasia creativa, alle risorse della vera sapienza che affronta i nuovi problemi analizzandoli, confrontandoli, mai distruggendo con irruenza.
Marte va ancora studiato, neppure la Luna va violentata con esperimenti, anche a confinamento che siano.
Che arrivi il meglio dell’umanità sui pianeti, la coscienza.