Sant’Alfonso de’ Liguori e San Francesco d’Assisi  

Sant’Alfonso de’ Liguori e San Francesco d’Assisi  

Maria Amendola

Due Santi estremamente legati al Natale sono Sant’Alfonso de’ Liguori grazie ai famosi canti natalizi da lui composti e San Francesco d’Assisi considerato il “padre” del presepe vivente.

Sant’Alfonso de’ Liguori (27 settembre 1696- Marianella (NA) – 1787 Nocera dei Pagani SA) figlio di nobili è stato un avvocato, dopo aver perso una causa nel 1723 decise di dedicare la sua vita a Dio. Egli visitava i bassi dei “Lazzaroni” (la gente poverissima), l’Ospedale degli Incurabili e Papa Pio VII lo dichiarò Beato il 15 settembre 1816, mentre il 26 maggio 1839 Gregorio XVI lo canonizzò, fu proclamato Santo e “dottore della Chiesa”. Radunava folle di fedeli per le sue parole semplici, semplici proprio affinché le parole di Dio arrivassero ad ogni cuore. Fu il fondatore dell’ordine della “Congregazione dei Sacerdoti del Santissimo Redentore”, 9 novembre 1723. Questo Santo è stato un uomo straordinario, davvero eccelso, un vero faro di cultura e di sapienza, con il suo clavicembalo compose circa cinquanta canzoni, tutte a tema religioso e teologico, e tra le più conosciute vi sono:

“Fermarono i cieli (Ninna nanna a Gesù)”, ispirata al momento descritto da Giacomo nel suo Vangelo Apocrifo ovvero quello della nascita di Gesù, “in quel momento per qualche istante tutto si fermò”. Questa canzone viene cantata durante le celebrazioni natalizie;

“Quando nascette Ninno (o Pastorale)”, composta nel 1754, canto natalizio in napoletano, e si rifà al Vangelo di Luca;

– “Tu scendi dalle stelle” deriva dal componimento “Quando nascette Ninno (o Pastorale)”, fu composta nel 1779 secondo alcuni a Nola (Napoli) mentre secondo altri a Deliceto (Foggia), si ispirò con tutta probabilità al Protovangelo di Giacomo.

 

San Francesco d’Assisi venerato come patrono d’Italia nacque nel 1181 in Assisi da una famiglia di commercianti di stoffe benestanti, era figlio di Pietro Bernardone. Il Santo avanti al padre, ad una folla e al vescovo si spogliò di tutti i beni terreni, scegliendo di vestirsi con un sacco, nascerà così l’ordine dei mendicanti dei Frati Minori. Compose il “Cantico delle creature” nel 1224 circa e ricevette le stimmate a mani e piedi. Nel 1210 papa Innocenzo III (al secolo Lotario dei conti di Segni, 1161-1216) approvò la regola. Nel 1212 Santa Chiara (amica di San Francesco) fondò le Clarisse. Nel 1223 San Francesco si recò a Betlemme e ammirò le funzioni liturgiche. In seguito si recò da Papa Onofrio III (al secolo Cencio Savelli, 1150-1227) chiedendogli il permesso di rappresentare a Greccio ciò che aveva visto a Betlemme, ma a quell’epoca non era permesso rappresentare scene dei drammi sacri, e così ebbe il permesso solo di celebrare una messa in una grotta. Con l’aiuto del suo amico Giovanni Velita (signore di Greccio, conosciuto nel 1217) in una grotta rappresentarono dal vivo la scena della natività di Gesù, ovvero fu celebrata la messa da un frate a mezzanotte in una stalla solo con un bue e un asinello, dove apparve davvero un bambino, secondo di Tommaso da Celano (considerato il primo biografo del Santo). Francesco invece spiegò e cantò il Vangelo. Si trattò della prima rappresentazione della Natività della storia. Morì quasi cieco il 3 ottobre 1226. Nel 1228 fu canonizzato da Papa Gregorio IX (al secolo Ugiolino di Anagni, 1170-1241). San Francesco fu tumulato nella Basilica di Assisi.

In epoche passate non sono mancate le rappresentazioni pagane con statuine, ma la parola “presepe” (rappresentazione della nascita di Gesù) è di origine latina “praesaepe” (davanti la siepe). I Vangeli di Matteo e Luca sono le fonti del presepio Nella catacombe di Priscilla (Roma) vi è la più antica raffigurazione della Vergine e di Gesù bambino, mentre nella tradizione bizantina Maria e Gesù  vengono rappresentati nella grotta mentre Giuseppe fuori come nel dipinto di Pietro Cavallini (Pietro Caballini de’ Cerroni, 1240-1330) a Roma. Risale al 1289 il primo presepe con le statuette lo si deve ad Arnorfo di Cambio (1240-1300/10un celebre architetto e scultore che scolpì 8 statuette), presso la Basiica di Santa Maria Maggiore a Roma. La prima Natività realistica fu dipinta da Giotto (Giotto di Bondone, 1267-1337) nella cappella degli Scrovegni a Padova. Nel Quattrocento altri pittori hanno rappresentato la Natività: Botticelli (Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, 1445-1510), Filippino Lippi (1457-1504), Piero della Francesca (Piero di Benedetto de’ Franceschi, 1412-1492), Luca Della Robbia (1435-1525). Dal Quattrocento la tradizione del presepe ebbe via libera, nel Cinquecento l’uso del presepe arrivò nel Regno di Napoli. Durante il Concilio di Trento (XIX) si diffuse nella casa dei nobili. Nel Settecento nascono la tradizione presepiale napoletana, bolognese e genovese, e divenne uso comune allestire i presepi nelle Chiese. La tradizione del presepe passò dai nobili ai borghesi e in fine al popolo.