La Voce e la Vita della Chiesa: “Solennità dell’Immacolata Concezione”
Diacono Francesco Giglio
L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Il dogma dell’Immacolata Concezione riguarda il peccato originale, infatti: per la Chiesa cattolica ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente: in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo. La solennità dell’Immacolata Concezione viene celebrata dalla Chiesa cattolica l’8 dicembre. Il Cattolicesimo vede in alcuni testi biblici non una prova, quanto un’avvisaglia di quella che sarà la dottrina del magistero. Bisogna ricordare che, secondo la teologia cattolica, la scrittura non è l’unica fonte della fede: anche la Tradizione della Chiesa è luogo teologico. Nell’Antico Testamento, il cosiddetto “Protovangelo della salvezza” presenta la donna (Eva) come prefigurazione di Maria. Lungo i secoli la posizione del magistero è stata prudente: per quanto il chiaro e definitivo pronunciamento pontificio si ebbe solo nel 1854, furono diversi gli interventi a favore della posizione “immacolista”. Nel 1848 Pio IX mostra l’intenzione di chiudere la questione in maniera autorevole e definitiva. Istituisce una commissione di teologi e una di cardinali, dalle quali però emerge il parere contrastante circa l’Immacolata. Anche Rosmini, pur ritenendola “moralmente sicura“, sconsiglia di definirla dogmaticamente. Il Papa decide allora di valutare il parere collegiale dei vescovi, che nella tradizione cattolica ha valore magisteriale subordinato a quello pontificio, e lo fa con l’enciclica “Ubi Primum” del 1849. 546 dei 603 vescovi consultati si dichiarano a favore del dogma. Il Papa fa preparare la bozza dell’enciclica, che dopo 8 redazioni viene promulgata l’8 dicembre 1854 col nome “Ineffabilis Deus”.
Queste sono le parole che concludono l’enciclica e proclamano solennemente il dogma: “ Il dogma non afferma solamente che Maria è l’unica creatura a essere nata priva del peccato originale – e ciò fin da 40 settimane prima della sua nascita, e cioè dal momento del suo concepimento da parte dei genitori, Anna e Gioacchino – ma aggiunge altresì che Maria, in quanto ritenuta madre di Dio, per speciale privilegio non ha commesso nessun peccato, né mortale né veniale, in tutta la sua vita”.
La dottrina attuale della Chiesa è che Dio conferisca l’anima alla persona umana non appena essa si forma, nel suo primissimo istante, e cioè al momento del concepimento. La dottrina sull’Immacolata Concezione di Maria dà forza, nella visione cattolica, al pensiero della Chiesa sugli embrioni, ritenuti persone umane a tutti gli effetti, dotati di anima. Il convincimento della Chiesa in ordine alla preservazione di Maria dalla macchia del peccato originale è in relazione a questa riflessione: non sarebbe stato “conveniente” che il Figlio di Dio si incarnasse nel grembo di una donna se questa non fosse stata perfettamente esente da qualsiasi peccato.
Differentemente dalla dottrina dell’Assunzione, questo dogma non è condiviso dalle altre confessioni cristiane (ad eccezione della Chiesa ortodossa che però si limita a non negarlo) in quanto da queste considerato in disaccordo con le Scritture e non supportato dalla Tradizione.
L’8 dicembre del 1857, Papa Pio IX, inaugurò e benedisse a Roma, il monumento dell’Immacolata, detto di Piazza di Spagna, in realtà nell’adiacente Piazza Mignanelli, monumento interamente pagato dal re Ferdinando II delle Due Sicilie.
Papa Pio XII, nel giorno dell’Immacolata Concezione, incominciò a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine; il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958, uscì dal Vaticano e si recò personalmente in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata continuata anche dai papi successivi.
La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L’omaggio all’Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, una cui corona viene portata fin sulla sommità da un’autoscala e tradizionalmente infilata sul braccio destro della statua da un Vigile del Fuoco. Seguono la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, tra cui il Tota pulchra.
Anche a Salerno, poiché Papa San Paolo VI aveva istituita nel 1967 la “Giornata Mondiale della Pace” che si celebra il 1° gennaio, nel 1974 per solennizzare la giornata nacque “la Marcia della Pace”. Questo evento fortemente voluto dall’allora Vice-Presidente diocesano dei giovani dell’Azione Cattolica della diocesi di Salerno, in collaborazione con tutte le Associazioni e i Movimenti cattolici operanti nella diocesi diede origine al corteo, che partendo da Piazza San Francesco raggiungeva Piazza della Concordia, dove un Vigile del Fuoco poneva al braccio della statua dell’Immacolata una corona di fiori. Dopo questa offerta, la marcia riprendeva e si concludeva con la benedizione del Vescovo nella cattedrale. Dopo diversi anni anni, la marcia venne sospesa e con essa anche l’offerta floreale, che però in seguito per volontà del vescovo Mons. Pierro, fu ripresa e trasferita dal 1° gennaio al giorno 8 dicembre.
Due apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa cattolica hanno a che fare con il dogma dell’Immacolata concezione e sono considerate una diretta conferma.
Nel 1830 Catherine Labouré, novizia nel monastero parigino di Rue di Bac, fece coniare una medaglia (detta poi la medaglia miracolosa) che riportava le seguenti parole, da lei viste durante un’apparizione della vergine Maria (avvenuta il 27 novembre dello stesso anno): “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”.
Il 25 marzo 1858, quindi quattro anni dopo la proclamazione del dogma, la veggente di Lourdes, Bernadette Soubirous riferì che la Vergine si era presentata con le parole “Que soy era Immaculada Councepciou” (“Io sono l’Immacolata Concezione”), in dialetto guascone).