Battesimo ed Angeli

Battesimo ed Angeli

don Marcello Stanzione

Il battesimo è il sacramento dell’iniziazione cristiana. Per mezzo di esso entriamo nel Paradiso di Cristo; ed esso ci infonde il germe, la vita angelica. E’, in effetti, nelle sue acque rigeneratrici che scompare la vita bestiale di cui parlano i Santi Padri, e germoglia la vita celestiale che Cristo portò in questo mondo. Per il battesimo, osa dire San Giovanni Crisostomo, l’uomo si trasforma repentinamente in angelo;[1] e Sant’Ambrogio vede nel passo per le acque battesimali, il transito dal terreno al celestiale.[2] E il battesimo è un mistero di morte e Resurrezione; ci rende partecipi della morte e resurrezione di Cristo.[3] Però, così come la resurrezione del Signore ha il suo coronamento dell’ascensione ai cieli, così la nuova vita che si infonde al neofita può solo ottenere il pieno sviluppo nelle regioni ultraterrene. Per questo il Buon Pastore prende con sé la pecora smarrita e la porta nell’alto del cielo. In realtà, il battesimo ci appare come una configurazione con Cristo risuscitato e salito al cielo; ci rende anche partecipi dell’ascensione del Signore sui cori angelici. Dio “ci risuscitò e ci inviò nei cieli per mezzo di Gesù Cristo” (Eph. 2, 6). Così si spiega come San Cirillo da Gerusalemme dice ai suoi catecumeni riferendosi a quello che accadrà dopo essere stati battezzati: “Gli angeli danzano formando un cerchio intorno a voi, e dicono: Chi è questa che sale vestita di bianco, appoggiata al suo Amato?”[4] Anche Sant’Ambrogio applica ai neofiti questa frase del Cantico dei cantici: L’anima battezzata col latte,[5] sale al cielo, e le potenze angeliche la ammirano, domandandosi: “Chi è questa che sale vestita di bianco?; ed essa, appoggiata al Verbo Divino, penetra nell’alto dei cieli”.[6] In un altro passaggio, immaginando la bianca teoria dei battezzati che dalle piscine si dirigono alla Chiesa, lo stesso Santo dice: “Gli angeli li hanno ammirati. Li hanno visti avvicinarsi e subito hanno visto brillare la condizione umana, prima macchiata dall’immondizia dei peccati. Per questo hanno domandato: Chi è questa che, vestita di bianco sale dal deserto? Di conseguenza, anche gli angeli sono meravigliati”.[7]

Non ha nulla di arbitrario questa idea della presenza degli angeli, meravigliati e gioiosi, nei riti battesimali. C’è allegria fra di loro per un peccatore che fa penitenza. Come non si potrebbe gioire della nascita di un peccatore alla vita eterna? La riconciliazione con Dio operata nelle acque rigeneratrici del sacramento equivale ad una riconciliazione con gli spiriti celesti, allo stesso modo in cui l’inimicizia con Dio ci fa diventare suoi nemici. Per mezzo del battesimo siamo fatti suoi effettivi concittadini, membri della Chiesa e della Gerusalemme celeste.

 

 

[1] Id., nelle Lettere ai Colossesi, om. 5,1.

[2] S. Ambrogio, De Sacramentiis 1,4,12.

[3] Col. 2,12; Rom. 6, 3-6.

[4] S. Cirillo di Gerusalemme, Catech. 3,16. (P.G. 33, 448 B). Cfr. Cant. 8,5.

[5] Allusione al Cant. 5, 12: “i suoi occhi sono colombe…che si son bagnate nel latte”.

[6] S. Ambrogio, Expl. Nei salmi 118, 16, 21.

[7] Id., De Sacramentiis 4,2,5.