La Voce e la Vita della Chiesa: il “valore” della Parola di Dio “

La Voce e la Vita della Chiesa: il “valore” della Parola di Dio “

Diac. Francesco Giglio

Per i cristiani la “Parola di Dio” è di vitale importanza perché è per mezzo di essa che Dio tramite Cristo, parla agli uomini di tutti i tempi e alla sua Chiesa. La Sacra Scrittura contenuta nei racconti evangelici ci rende Gesù vivo e presente. Ogni volta che ascoltiamo i brani del Vangelo sperimentiamo quanto accaduto nella sinagoga di Nazareth e riportato nel Vangelo di Luca (4,16-18): “Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:<Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mia ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore>. Riavvolse il rotolo, lo consegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro:<Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Noi oggi nelle nostre assemblee Cristo non lo vediamo con gli occhi, come avvenne quel giorno nella sinagoga. A noi è dato solo ascoltarlo per cui il risultato dovrebbe essere lo stesso e cioè comprendere appieno il motivo della sua venuta in mezzo a noi che a distanza di 2000 anni siamo ancora poveri, prigionieri, ciechi ed oppressi. Egli ribadisce ancora una volta che il Padre lo ha mandato con il solo scopo di ridonarci il dono della “figliolanza divina”. Anche a noi non resta che rifare l’esperienza del popolo ebreo ed accogliere la “Parola che salva” per essere portatori della “lieta notizia” e rinnovare come singoli e come Chiesa, il nostro impegno personale e comunitario. L’ascolto della Messa domenicale e possibilmente anche quotidiana, dovrebbe essere il mezzo attraverso il quale la nostra fede cresce nutrendosi della Parola e dell’Eucarestia. La vita spirituale deve sempre alimentarsi del Pane della vita alla duplice mensa: quella della Parola di Dio e quella del Corpo di Cristo. Solo in questo modo cresciamo e avanziamo sulla via della santità. Per riaffermare il primato della “Parola”, Papa Francesco con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio dal titolo “Aperiut illis” (Aperto a loro), stabilisce che “la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Il documento è stato pubblicato il 30 settembre 2019, nella memoria liturgica di San Girolamo, all’inizio del 1600° anniversario della morte del celebre traduttore della Bibbia in latino che affermava: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”.  Il Papa ricorda il Concilio Vaticano II, che ha dato un grande impulso alla riscoperta della Parola di Dio con la “Costituzione dogmatica Dei Verbum (Parola di Dio), e Benedetto XVI che ha convocato il Sinodo nel 2008 sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e ha scritto “ l’Esortazione Apostolica Verbum Domini” (Parola del Signore), che costituisce un insegnamento imprescindibile per le nostre comunità. Sarebbe auspicabile, che in tutte le case dei cristiani, venisse esposta la Bibbia e che venisse anche letta e meditata da tutti i componenti del nucleo familiare. Il cammino della Chiesa e quello dei credenti comincia sempre dall’Eucarestia in cui trova spazio l’invito di Gesù: “Fate questo in memoria di me”. La Parola di Dio è la bussola del cammino di ogni battezzato. Essa è la stella che illumina il cammino dei cercatori della “verità e l’orientamento sicuro sulla strada della vita, per arrivare alla piena comunione con i fratelli e le sorelle in Cristo. La Parola di Dio è l’unico strumento che ci fa scoprire la ricchezza e la bellezza della nostra fede.