Salerno: FAI, inaugurazione mostra fotografica “Sulle tracce di Guaiferio”
Dopo la pausa estiva riprendono regolarmente le attività culturali della Delegazione FAI Salerno.
Venerdì 7 ottobre, ore 18:00 presso la sede FAI a Salerno in via Porta Catena, 50 ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica di Corradino Pellecchia e Francesco Siano dal titolo “Sulle tracce di Guaiferio”.
Corradino Pellecchia, salernitano, laureato in Giurisprudenza, si è dedicato alla fotografia agli inizi degli Anni Settanta, orientandosi verso una ricerca di tipo antropologico nell’entroterra campano e lucano. Le sue più recenti propose sono ispirate ad una ricerca sul colore; colore inteso come tentativo d’evasione dal reale e come interpretazione astratta della realtà. Ha esposto in moltissime gallerie in Italia e all’estero. Scrive per il teatro e collabora a giornali e riviste specializzate ed ha pubblicato, da solo e con altri, diversi volumi.
Francesco Siano, salernitano, laureato in Sociologia, ha cominciato ad interessarsi di fotografia agli inizi degli anni settanta, dedicando particolare attenzione alle tecniche di stampa e di composizione in camera oscura, passando gradualmente, in anni più recenti e parallelamente al loro progredire, agli strumenti ed alle tecniche di fotografia digitale. Predilige la fotografia di ambiente e condizioni di luce naturale, dove focalizza la propria attenzione, oltre che su aspetti umani e sociali, anche su oggetti ed elementi inanimati del contesto. Ritiene essenziale, nella realizzazione di una immagine fotografica, la ricerca e la cura dell’equilibrio compositivo degli elementi che la compongono, sia dal punto di vista cromatico che geometrico. Dagli anni settanta ad oggi ha partecipato a numerosi eventi espositivi ed iniziative editoriali.
La mostra, in esposizione per tutto il mese di ottobre, trae ispirazione dal libro dell’Arch. Mario Dell’Acqua “Le Torri di Guaiferio” e illustra scorci del centro storico di Salerno, proiettandoli in un’immaginaria ricostruzione urbanistica della città in chiave di spazio antropico dall’epoca romana al periodo postunitario.