Salerno: crisi sociale, SOS, Ristorazione chiama Meloni

Salerno: crisi sociale, SOS, Ristorazione chiama Meloni

Rita Occidente Lupo

La crisi bussa insistentemente nelle case, nelle aziende…ovunque! Non solo il caro bollette energetico, ma carrelli per la spesa sempre più leggeri, per il rincaro di alimenti di prima necessità. E così la ristorazione fatica a tenere il passo della clientela sempre più alle strette del carovita e quindi intenta ad economizzare al lumicino. Il di più viene sfrondato, ma i piaceri della buona tavola cercano di restare in piedi, specialmente se vanno nel segno della tradizione. Il caso della pizza, margherita o bianca al cotto, capricciosa o ad altri mille gusti, che ormai non cessando di deliziare i palati anche più sofisticati, rimane richiesta e tirata…per il listino prezzi. Eh sì, perché il caro vita si riflette anche su tale pietanza, da sempre gradita ad ogni età.

“Ogni giorno è dura tirare avanti nell’esercizio della nostra attività- commenta seriamente preoccupato Raffaele Donnamaria, proprietario della nota Trattoria- Pizzeria in Piazza San Francesco “Addor i pizza”.- Le utenze aumentano inclementi, energia elettrica alle stelle e noi come dobbiamo far quadrare i conti? Ci vediamo costretti, in proporzione ad aumentare i prezzi del listino, ma ci spiace per la nostra consolidata clientela. Non vorremmo penalizzarla, ma come fare? Ancora qualche giorno e poi un leggero ritocco ai costi delle pizze, necessario. Prima avevamo la ristorazione anche a pranzo, a costi molto contenuti, ma abbiamo dovuto eliminarla, per cui restiamo aperti solo per il ristoro serale. I nostri clienti, che variano nella scelta della vasta gamma di pizze che offriamo, insieme alla friggitoria e piatti tipici, non desistono dal dirci di tenere duro, perché non ci lasceranno, trovando soffici, gustose e digeribili le nostre pizze e genuini gli altri prodotti. Infatti noi non badiamo ad economia nella scelta degl’ingredienti: da mozzarella di bufala, a pomodori Doc. Ci avviciniamo ad un Inverno da brividi…non solo per il meteo! Speriamo che con il nuovo Governo possa giungere un po’ d’ossigeno a noi imprenditori, perché lavorare è duro decisamente rispetto a chi opta per il Reddito di Cittadinanza. Ben tre persone sono state da noi, avevamo ed abbiamo bisogno di personale, ma son andate via preferendo percepire il Reddito anziché lavorare allo stesso pagamento. Al momento, ci auguriamo che il nuovo Governo possa dare almeno parte delle risposte attese, a tanti ristoratori!”