Racconti africani: sungura (coniglio) e kobe (tartaruga)
Padre Oliviero Ferro*
Un bel giorno, SUNGURA va a farsi visitare dal dottor KOBE. Lo saluta e gli dice il perché della sua visita. “Dottore, soffro molto e non so come guarire da questa malattia”. “Di che cosa soffri, in modo che possa aiutarti gli disse il dottore. Sungura si alza in piedi, tremando: ”Ho paura, ho molta paura. Ti prego, aiutami”. Kobe ci pena su e dice: ”Questa notte devi andare da solo nella foresta”.
Sungura ci va.
Al mattino dopo ritorna da Kobe e gli dice: ”Ho avuto paura. C’era molto vento e tanti rumori”.
Kobe riflette un pochino, poi dice: ”Vai a togliere la mosca che si riposa sul naso di Simba, il re leone, quando fa la siesta”.
Sungura se ne va piano piano. Ma Simba si sveglia e così deve scappare via.
“Ci ho provato” dice a Kobe “ma Simba si è inquietato e ha cominciato a ruggire”.
Kobe rimane un po’ in silenzio. Alla fine gli dice: ”Va’ vicino al lago e guardati nell’acqua. Cos’ guarirai”. E Sungura guarì.
Ogni tanto Kobe dice ai suoi amici: ”Se abbiamo il coraggio di guardarci dentro, avremo la forza di sconfiggere la paura”.
*missionario saveriano