Racconti africani: perché dobbiamo pagare le tasse?

Racconti africani: perché dobbiamo pagare le tasse?

Padre Oliviero Ferro*  

“Perché dobbiamo pagare le tasse?” diceva un giovane al re. Lui, il re, era veramente vecchio e ogni persona del villaggio lo rispettava. Infatti quando i bambini si erano ammalati, aveva fatto il possibile per cercare un dottore ed erano guariti. Era anche una persona saggia. Quella notte, gli anziani vennero da lui per ascoltare quello che aveva da dire. Si alzò in piedi e disse: ”Oggi mi hanno chiesto perché bisogna pagare le tasse. Ascoltate questa storia.

C’era una volta un uomo di nome MTUPEKE. Decise di fare un viaggio per trovare i suoi amici. Camminò molto. Non vide nessuno, tranne due bambini. Ormai era sera. Decise di riposarsi in un bananeto. Si addormentò. Durante il sonno, gli sembrò di vedere un uccello bianco che scendeva da una montagna per venire fin da lui. Faceva molto rumore e con una voce forte diceva: ”Ogni persona paghi le tasse per lo sviluppo del paese. Se qualcuno rifiuterà, morirà…morirà…morirà…”. Mtupeke si svegliò, pieno di paura. Guardò nella sua sacca e trovò dieci monete. Fu contento, perché sapeva che, dopo qualche chilometro, avrebbe trovato il servitore del re KABISA. Si lavò, mangiò due banane e continuò la sua strada. Dopo mezz’ora, trovò ACHANDEGE, il servitore del re. Pagò la tassa e arrivò a casa del suo amico.

24Parlarono per tre ore. Alla fine, l’amico gli chiese: ”Hai pagato la tassa? Hai fatto bene. Ognuno deve lavorare per lo sviluppo del paese. Il nostro re Kabisa dice che bisogna pagare le tasse. Ma bisogna soprattutto, per prima cosa, cercare Dio e lavorare per la sua gloria. Poi possiamo continuare il nostro lavoro di ogni giorno.”. Mtupeke fu d’accordo e se ne tornò con gioia a casa. Sua moglie lo stava aspettando sulla porta di casa. La salutò e le chiese: ”Ci sono novità?”. Lei gli rispose: ”Cose bellissime. E’ venuta una persona, dicendo che hai pagato la tassa al re del cielo. Ha detto che era molto contento e ci ha dato un bellissimo regalo. Guarda questo foglio. Qui c’è scritto che da ora in poi tu sarai considerato per sempre come suo amico”. Mtupeke fu ripieno di gioia. Poi disse: ”Siamo stati veramente fortunati. Io sono contento, perché Dio ha gradito il nostro regalo. Sono pronto insieme con te a lavorare per la sua gloria. Questa è la vera gioia di cui abbiamo bisogno”. E sulla sua casa, Mtupeke scrisse “Casa del servitore di Dio”.

 *missionario saveriano