“Continuiamo ad ascoltare proclami scomposti sull’Autonomia differenziata. Salvini propone di approvare la proposta leghista nel primo Cdm. La Ministra Carfagna ieri con la sua solita simpatia prova a fare un’ironia da quattro soldi per mistificare la realtà su un argomento che la vede in imbarazzo. Chiariamo giusto per amore di verità che difendere le soglia “minima” del 40% delle risorse del Pnrr non è assolutamente in contraddizione con le battaglie di chi ritiene opportuno aumentare ulteriormente quelle risorse per il Sud. E soprattutto le ricordiamo, qualora lo avesse dimenticato, che è appena entrata nel suo nuovo partito insieme alla Ministra Gelmini, che aveva predisposto una bozza finale di autonomia devastante per il Sud. Ci spieghi questo, invece di lasciarsi andare a provocazioni personali ineleganti, non degni della sua consueta compostezza. Ci spieghi come fa a mettersi d’accordo nello stesso partito con chi ha un’idea di Autonomia differenziata che lei stessa ha duramente contestato pochi mesi fa, peraltro insieme a tutti noi del Partito Democratico. Chiariamolo bene ancora una volta. Né la proposta Salvini né quella Gelmini sono sostenibili per il Sud e il Paese. Nessuna garantisce, infatti, la definizione preliminare dei Livelli essenziali delle prestazioni, il superamento immediato della spesa storica per assicurare i servizi fondamentali, e addirittura entrambe lasciano aperta la possibilità di un utilizzo di risorse in compartecipazione al gettito tributario prodotto in alcune Regioni, senza alcuna previsione espressa peraltro di fondi e strumenti di perequazione. Così configurate, le proposte Salvini e Gelmini farebbero saltare il Mezzogiorno. Non consentiremo di far venir meno il principio sancito dalla nostra Carta di unità, coesione e solidarietà nazionale. Solo il Partito democratico ha detto una cosa chiara: non esiste altra ipotesi di Autonomia se non quella che consente di rendere più efficienti le prestazioni ma in tutto il Paese, senza spaccare in due l’Italia condannando il Mezzogiorno a restare fanalino di coda per servizi, diritti e opportunità, quando potrebbe essere traino per l’Italia intera”. Così Piero De Luca, vice capogruppo del Pd e candidato in Campania.