Racconti africani: KUNGURU, il corvo

Racconti africani: KUNGURU, il corvo

Padre Oliviero Ferro

“Ti è mai capitato di dire una bugia?” gracchiò KUNGURU, il corvo, dall’alto di una pianta di avocado.

“Ehi!”dissi io “Ma cosa mi dici mai? Non sai che io sono uno che dice “sì sì” e “No no”

“Ma bravo” ribatté lui “Non sai che la sincerità è una cordata che lega cuore, labbra, occhi per la scalata verso la verità? E se non ci credi, ascolta questa storia”.

Mi siedo su una pietra e ascolto con attenzione.

“Una volta c’era un pescatore che abitava là in fondo alla baia di Burton, vicino alla penisola dell’Ubwari, nel lago Tanganika. Era una brava persona. Tutti i giorni andava a pescare. Però ogni volta nella sua rete prendeva gli ndagala, quei pesciolini d’argento. Ma lui voleva catturarne qualcuno di grosso: i famosi “capitaines”.

Prova un giorno, prova l’altro…Finalmente uno finisce nella sua rete.

E’ tutto felice e soddisfatto. Mentre lo toglie dall’acqua, sente una voce che gli dice: ”Lasciami andare. Anch’io ho una famiglia numerosa da mantenere”.

Apre meravigliato i suoi occhi e si accorge che è il pesce a parlare. Non è possibile!

“Quindi” gli dice il pescatore “io dovrei lasciarti andare perché anche tu, come me, hai una famiglia da mantenere. Ma se sei solo! In ogni caso facciamo così: io ti prendo. Tu puoi mandare un messaggio ai tuoi. Se ti vogliono vivo, che mi portino altri amici. Altrimenti sei fritto in padella”.

Il “capitaine” non poteva più tirarsi indietro. Mandò il messaggio…Passarono i giorni. Nessuno si fece vivo…E il pescatore…

“Quindi il pesce non è stato sincero” gli dissi “Aveva fatto finta di avere paura per imbrogliare il pescatore. Ai miei tempi c’era rispetto e ammirazione per chi lavorava per il bene e il Signore del mondo”. E me ne andai per la mia strada.