Crowfunding immobiliare: investimenti triplicati in tre anni
Investire negli immobili partendo da zero? È possibile, ormai da qualche anno, anche in Italia. Il crowdfunding immobiliare, infatti, piace sempre di più: nel giro di due anni gli investimenti in questo settore sono più che triplicati, passando dai 18,6 milioni del 2019 agli attuali 57,1 milioni, secondo l’ultimo osservatorio di Crowdfunding Buzz, che conferma le previsioni del report Crowdinvesting del Politecnico di Milano dello scorso luglio.
Entrando più nello specifico, la raccolta annuale per l’equity crowdfunding è stata pari a 97,79 milioni di euro per i progetti non immobiliari (con un certo calo nel primo semestre 2022) cui vanno aggiunti i 44,10 milioni per quelli immobiliari. In aumento i minibond collocati sui portali, saliti a 37,63 milioni di euro: questo segmento non esisteva fino al primo semestre 2020 ed è cresciuto del 68,7%. I portali di lending contribuiscono nell’ultimo anno con 65,49 milioni di euro prestati a persone fisiche (+51,7% nonostante le poche piattaforme attive) e 102,44 milioni a imprese tramite portali generalisti (in calo nel primo semestre 2022), più 83,15 milioni da portali specializzati nell’immobiliare, al contrario in buon aumento negli ultimi 6 mesi (+56,7%) grazie soprattutto alla proliferazione dei portali.
Uno dei lati positivi del Crowfunding immobiliare è che si possono investire anche poche centinaia di euro. In sintesi, si acquistano quote di un progetto e, alla scadenza (cioè quando lo sviluppatore ha venduto gli appartamenti) si riceve indietro il denaro, maggiorato di un rendimento. Un rendimento che viene sempre stimato all’inizio, e che spesso è di tutto rispetto (anche intorno al 10%), ma che non è garantito, come nei titoli di Stato. Non solo: il Crowfunding è considerato da Moneyfarm come uno dei modi per fare soldi partendo da zero. Si tratta infatti di una modalità innovativa, che permette a vari investitori di partecipare al finanziamento di un progetto immobiliare in ambito residenziale o commerciale, in cambio di una remunerazione del capitale, attraverso la raccolta di fondi online da parte della “folla” (crowd) principalmente online. Il progetto è relativo all’acquisto di un immobile, affinché sia messo a reddito, o alla ristrutturazione di una proprietà immobiliare (che pure sarà messa a reddito o venduta maturando una plusvalenza), o allo sviluppo di un progetto greenfield. L’oggetto dell’investimento può essere anche un’infrastruttura.
Il crowdfunding permette di partecipare ad un progetto con bassi importi di denaro, di diversificare gli investimenti, in quanto abbassando il capitale necessario per il singolo investimento ogni individuo può investire in un numero superiore di progetti, di delegare la gestione dell’immobile al promotore del progetto, di ottenere maggiore liquidità, laddove le piattaforme avessero implementato un mercato secondario dove è possibile vendere le quote relative agli investimenti ad altri investitori interessati. Inoltre garantisce un controllo diretto sull’investimento e possibilità di interloquire con i promotori (laddove invece i classici fondi di investimento immobiliare offrono scarse opportunità di coinvolgimento del risparmiatore nelle scelte di asset allocation).