Coronavirus, spiagge libere

Coronavirus, spiagge libere

Giuseppe Lembo

Confusione a confusione, degrado in aggiunta ad altro degrado, disumanità diffusa in aggiunta ad altra crescente disumanità. Sempre più confusione umana in aggiunta a nuova confusione. Può succedere di tutto e di più! Non riusciamo ad essere saggiamente protagonisti in tempi di ordinaria normalità umana e territoriale, figuriamoci nel tragico mondo di una straordinarietà che si può superare solo con la “divina provvidenza“ dalla parte nostra, UMANITÀ, paesanamente confusa!
Niente è, come prima! Assolutamente niente può essere affidato al caso!

Bisogna saggiamente programmare le cose da farsi nella giusta dimensione pubblico/privato, individuale collettivo. Tanto, esercitandone i controlli ed evitando il disordine/libertinaggio del “faccio quel che voglio”, una condizione disumanamente triste e gravemente pericolosa per se stessi e per gli altri.

Il leggero ed il ”che ci fa!”, può rappresentare un danno irreparabile per il bene comune che, al primo posto dell’emergenza umana e sociale, quest’anno ha la Difesa della SALUTE e della VITA, un Diritto di UMANITÀ che le Istituzioni territoriali sono chiamate a garantire a TUTTI, evitando una Nuova viralità pandemica, gravemente dannosa per la VITA e per il FUTURO DEL TERRITORIO, SEMPRE PIÙ TRISTEMENTENTE NEGATO, ESSENDO A GRAVE E CRESCENTE RISCHIO UMANITÀ DISUMANA.