Racconti africani: l’amicizia si vede nel pericolo

Racconti africani: l’amicizia si vede nel pericolo

Padre Oliviero Ferro

Tanto tempo fa, il leopardo e il gorilla erano compagni. Il leopardo disse al gorilla: “Ieri sera, sono passato vicino al villaggio: ci sono dei campi magnificamente maturi. Perché non andiamo questa notte a raccoglierne qualche cesta piena? E così di notte se ne andarono. Il leopardo disse di nuovo al gorilla: “Tu che sei forte e abile con le tue mani, entra nel campo e taglia il mais; io, farò da sentinella (farò il palo”. E così fu fatto. Se ne andarono via con due enormi ceste piene di spighe ben mature e gustose. Ora quel campo apparteneva a un vecchio. Quando vide il disastro che era stato fatto, fece una piccola inchiesta, scoprì certe tracce e mise una trappola. Due giorni dopo, le provviste erano terminate, il leopardo e il gorilla ritornarono di nuovo al campo e questa volta il gorilla cadde nella trappola. “Ehi “disse “amico leopardo, vieni in fretta a salvarmi”. Il leopardo si avvicinò con prudenza, annusò tutt’intorno alla trappola, poi prese i due panieri e se ne andò dicendo: “Tu che sei forte e che hai quattro mani, esci dunque di là”. Il gorilla fu picchiato e ucciso il mattino dopo, perché il suo compagno lo aveva abbandonato.

Come dice il proverbio: “La civetta muore nel mais; è perché l’uomo preferisce che venga uccisa” (fai attenzione a non lasciarti tentare da cose o persone che ti attirano troppo: ciò ti farà del male).