Campagna: diffamò don Marcello Stanzione, condanna confermata per Katia Mucciolo 

Campagna: diffamò don Marcello Stanzione, condanna confermata per Katia Mucciolo 

La Cassazione ha ratificato la sentenza del tribunale di Salerno contro Katia Mucciolo

Ricorso respinto. Così i giudici della Corte di Cassazione, Stefano Palla e Michele Cuoco, hanno dichiarato inammissibile il ricorso e condannato al pagamento delle spese processuali e di tremila euro a favore della Cassa delle ammende,  katia Mucciolo ,una casalinga 45enne residente a Campagna, accusata e condannata in primo e secondo grado dai giudici del tribunale di Salerno, per aver diffamato sui media e dinanzi al vescovo, il sacerdote di Campagna, don Marcello Stanzione. La vicenda risale a qualche anno fa, quando la 45enne, insieme al marito Daniele Francioni, invia uno scritto indirizzato all’allora arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Luigi Moretti, contenente presunte accuse circa le condotte illecite poste in essere ai loro danni da don Stanzione, parroco e rettore della Chiesa di Santa Maria La Nova e presidente della Milizia di San Michele Arcangelo. . Missiva che i due consegnarono, secondo quanto emerso in fase processuale, all’arcivescovo ma con l’intento di inviare gli atti con allegato un presunto dossier di decine di pagine, finito anche dinanzi alla Nunziatura Apostolica e la Congregazione per il Clero in Vaticano, di accuse circa fantomatiche condotte morali illecite intrattenute dal sacerdote con la 45enne che allora lavorava come segretaria insieme al marito, quest’ultimo autista personale e collaboratore del sacerdote, che avrebbero collocato don Stanzione anche in ambienti di alta borghesia con donne facoltose con le quali avrebbe intrattenuto rapporti dietro l’elargizione di offerte per la chiesa. Accuse queste, smentite subito dal sacerdote molto conosciuto per essere uno dei massimi studiosi di angelologia al mondo e per la sua azione cattolica nella diffusione del culto di San Michele Arcangelo, oltre ad essere autore di decine di libri di ricerca religiosa. Alla missiva ricevuta, don Stanzione fece seguire immediatamente una denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno contro i due coniugi e dove, difeso e affiancato dall’avvocato cassazionista Almerigo Pantaleone, in sede giudiziaria ha dimostrato l’infondatezza delle accuse artefatte ad hoc dai due coniugi Francioni-Mucciolo per diffamare la figura del sacerdote. Falsità che hanno portato i magistrati del tribunale di Salerno a condannare per diffamazione in primo e secondo grado di giudizio, la 45enne Katia Mucciolo e il marito Daniele Francioni, alla pena di due mesi di reclusione e al pagamento di un maxi risarcimento danni in favore del parroco. Condanna al risarcimento civile di oltre tre mila euro che è ora stata confermata anche dagli ermellini, mentre per don Marcello Stanzione la sentenza della Cassazione segna la fine di un incubo durato molti anni.