Racconti africani: non fare niente di nascosto

Racconti africani: non fare niente di nascosto

Padre Oliviero Ferro

Il re di una paese lontano, che aveva una figlia tra le più belle, disse ai pretendenti: “Colui che vorrà mia figlia per sposa, che mi porti per prima cosa una zanna di elefante”. Non era una cosa facile, perché gli elefanti erano divenuti rari e molto pericolosi. Per questo, un vecchio sorrise lisciandosi la barba. Infatti, quando era giovane, era un cacciatore tra i migliori e coraggioso e aveva abbattuto un enorme elefante. Aveva nascosto la zanna sul tetto della sua casa. Chiamò i suoi due figli e disse loro: “io sono troppo vecchi per sposarmi un’altra volta. Il più anziano di voi due si serva di questa zanna per sposare la figlia del re”. Furono d’accordo. Ma il più giovane fu preso da gelosia. Qualche giorno dopo, mentre suo fratello era in viaggio e suo padre occupato a fumare la pipa con gli altri anziani del villaggio, salì sul tetto e prese la zanna e se ne andò a venderla a caro prezzo nel villaggio vicino. Quando si volle farla uscire dal nascondiglio, non si trovò più niente. Il padre fu preso da una grande collera. “ Colui che ha rubato ciò che mi appartiene, me lo deve riportare subito, altrimenti io vado dai più cattivi stregoni del paese e gli farò arrivare tante disgrazie e tanti mali così che non potrà resistere”. Sentendo ciò, il figlio più piccolo ebbe paura. Corse a domandare a colui che l’aveva acquistata di rendergli ciò che gli aveva venduto e, tutto vergognoso, riportò la zanna a suo padre.

Come dice i proverbio “Il rumore della scorza: non si può mangiare l’arachide di nascosto” (se le mangi di nascosto di notte, il rumore delle scorze delle arachidi quando vengono schiacciate, sveleranno il goloso) (non fare niente di nascosto, non fare niente che possa essere visto da tutti senza perdere la tua reputazione, perché ci sono degli occhi dappertutto e, presto o tardi, le cose che tu credi segrete, saranno conosciute da tutti).