Quaresima, itinerario spirituale e cammino di conversione verso Pasqua
Diac. Francesco Giglio
La Quaresima è il periodo che precede la celebrazione della Pasqua. Secondo il rito romano inizia il “Mercoledì delle Ceneri” e si conclude con il “Giovedì Santo”, inizio del solenne “Triduo pasquale”, che è l’evento fondante della nostra fede.
Papa Francesco ci ricorda che “la pandemia ci ha fatto toccare con mano la nostra fragilità personale e sociale”. Questa Quaresima, auspica il Pontefice, ci permetta di sperimentare “il conforto della fede in Dio”: “Nessuno si salva da solo” e soprattutto “nessuno si salva senza Dio”. Questo periodo è caratterizzato dall’invito alla “conversione”. In questi quaranta giorni la Chiesa ci chiede di osservare il “digiuno ecclesiastico” e altre forme di “penitenza” nonché intensificare la “preghiera e le opere di carità”.
Nel suo messaggio per la Quaresima 2022 Papa Francesco scrive:
“Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario che ci conduce alla Pasqua di Gesù Cristo morto e risorto. Per il cammino quaresimale del 2022 ci farà bene riflettere sull’esortazione di San Paolo ai Galati: «Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione (kairós), operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10). In questo brano l’Apostolo evoca l’immagine della semina e della mietitura, tanto cara a Gesù (cfr Mt 13). San Paolo ci parla di un kairós: un tempo propizio per seminare il bene in vista di una mietitura. Cos’è per noi questo tempo favorevole? Certamente lo è la Quaresima, ma lo è anche tutta l’esistenza terrena, di cui la Quaresima è in qualche modo un’immagine. Nella nostra vita troppo spesso prevalgono l’avidità e la superbia, il desiderio di avere, di accumulare e di consumare, come mostra l’uomo stolto della parabola evangelica, il quale riteneva la sua vita sicura e felice per il grande raccolto accumulato nei suoi granai (cfr Lc 12,16-21). La Quaresima ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere”.
Ancora una volta la Chiesa ci invita e ci esorta a compiere in questa Quaresima 2022, un cammino di conversione. Ci chiede di fare silenzio dentro ed intorno a noi per predisporci all’incontro con il Padre e riprendere quel dialogo che forse per tanti motivi abbiamo interrotto. Ecco allora la necessità del silenzio, di metterci in ascolto della Parola di Dio e di aprire il nostro cuore alla preghiera, al digiuno e ai gesti di carità. Sforziamoci di non far prevalere su di noi l’azione del maligno, che ha come finalità quella di scardinare dai nostri cuori la Parola che salva. Questo periodo particolare dell’Anno Liturgico dovrebbe servire a farci riscoprire quanto è bello liberarsi dalle schiavitù e dalle catene, com’è bello riprendere il cammino verso la casa del Padre e vivere quotidianamente il nostro esodo terreno. Ritroviamo il vero significato al nostro vivere da cristiani, Figli di Dio, e scopriremo che, solo alla luce della Pasqua di Cristo e mediante la nostra fede in Lui, potremmo essere salvi ed entrare pienamente nella comunione trinitaria.
Benedetto XVI, nella sua lettera apostolica “Porta fidei” ci ha detto: “la fede deve essere vista come porta, relazione, incontro e pellegrinaggio di vita con il Signore e deve essere esercitata tutti i giorni della nostra vita. Se in noi è forte la fede, allora saremo capaci di superare le prove della vita, il peccato ed il male e dimostreremo al mondo che il Signore è la nostra forza”. Nessuno di noi può dire di non essere stato mai tentato nella vita, di non aver dovuto fare delle scelte, oppure di non aver dovuto superare dei momenti di sconforto o di scoraggiamento; il periodo quaresimale, quindi, viene incontro a noi quale momento propizio per riscoprire che Gesù è la perfetta rivelazione della santità e misericordia del Padre.
Papa Francesco ci ricorda nella sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium (n.276): “ E’ vero che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità inizia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto”.
Facciamo, del nostro cammino quaresimale, un forte momento di verifica e di presa di coscienza, impegnandoci a trasformare noi stessi ed il mondo che ci circonda in una fiduciosa attesa del nuovo e del bello.
Con le parole di S. Agostino chiediamo al Signore di “essere obbedienti senza ribellione, poveri senza avvilimento, casti senza decadimento, pazienti senza mormorazione, umili senza finzione, allegri senza ilarità, maturi senza pesantezza, agili senza leggerezza, timorosi di Dio senza disperazione, veritieri senza doppiezza, operatori di bene senza presunzione, capaci di correggere il prossimo senza asprezza e di edificarlo con la parola e con l’esempio, senza ipocrisia”.
Se faremo questo potremo dire di aver ben compreso il senso della Quaresima e potremo con gioia annunziare che Cristo è “la nostra luce e la nostra vita nuova “.