Salerno: Pap “Fermare fuga da Sud possibile con DDL antidelocalizzazioni”

Salerno: Pap “Fermare fuga da Sud possibile con DDL antidelocalizzazioni”

Aumentano i poveri, aumentano le disuguaglianze, aumentano i prezzi dei beni di prima necessità e il Governo cosa fa? Sblocca i licenziamenti e ignora il Ddl antidelocalizzazioni presentato dal nostro Senatore Matteo Mantero. Che politica di sviluppo è? E che ne è stato della proposta di legge elaborata dagli operai della GKN con il supporto dəlle avvocatə del Telefono Rosso di Potere al Popolo? Ne discutiamo Venerdì 4 Febbraio ore 18.00 al Mumble Rumble di Salerno con Giuliano Granato Portavoce Nazionale di Potere al Popolo, Marzia Pirone avvocato della Camera del Lavoro Popolare di Pap, in collegamento con Matteo Mantero il Senatore di Potere al Popolo e una rappresentanza operaia GKN. Modera Massimiliano Tresca, coordinatore Nazionale di Pap.

Chiusure e licenziamenti sono un dramma per interi territori e famiglie oltre che per tutto l’apparato produttivo. Ridefinire le priorità di una politica industriale per il Mezzogiorno passa inevitabilmente per l’individuazione di misure per il rilancio degli investimenti, in particolare quelli in ricerca e sviluppo (R&S), innovazione, sostenibilità. Tutto giusto ma, come si fa in un Paese in piena crisi a fermare l’emorragia di aziende verso i mercati esteri? Matteo Mantero senatore di Potere al Popolo ha depositato lo scorso dicembre l’emendamento n.85.0.11 alla Legge di Bilancio 2022, scritto insieme agli operai GKN. L’emendamento introduce norme volte a impedire casi come quello di GKN e a tutelare l’occupazione e il tessuto produttivo del paese da atteggiamenti predatori.

 “Questa proposta – spiega Matteo Mantero – consente allo Stato di tutelarsi dalla perdita dei contributi pubblici erogati a imprese prive di regole. La nostra è l’unica legge che prova a rompere con il “sussidistan” e permette lo sviluppo di una effettiva politica industriale che crei occupazione e futuro.”

 “GKN, Whirlpool, Caterpillar, Timken, Gianetti Ruote, SpeedLine, ex Saeco, Marradi. Nomi con cui abbiamo imparato a familiarizzare negli ultimi mesi non per i prodotti che acquistiamo, ma perché sono tutte multinazionali che stanno chiudendo stabilimenti in Italia, licenziando dipendenti e delocalizzando altrove – aggiunge Giuliano Granato Portavoce Nazionale di Potere al Popolo – La politica, quando va bene, allarga le braccia e si dichiara impotente. Oppure, come ha fatto il Governo Draghi, approva norme che facilitano il lavoro sporco delle aziende e offre zero strumenti ai lavoratori e alle lavoratrici. Fermare la logica predatoria delle multinazionali si può; ma occorre la volontà politica di stare con lavoratori e lavoratrici e non con Confindustria”.