Salerno: Covid, dott. Gerardo Torre, sospensiva dall’Ordine per l’apostolo degl’infermi?

Salerno: Covid, dott. Gerardo Torre, sospensiva dall’Ordine per l’apostolo degl’infermi?

Rita Occidente Lupo

Il dottore Gerardo Torre sostenuto da circa 1000 persone che hanno inteso esternare appieno solidarietà nei suoi confronti alla luce del dictat dell’Ordine dei Medici, eventuale sospensiva, in merito al suo operato non conforme alle linee governative. Anche il Comitato di Piazza Portanova ha  invitato il gotha dei camici bianchi ad accogliere le giuste e motivate osservazioni a supporto della difesa, sì da archiviare il procedimento disciplinare a carico di Torre, che si è adoperato a prestare la sua professionalità al capezzale di tanti infermi colti dal virus. Il suo, un esempio!

L’abbraccio della gente sul Lungomare, dove in Piazzetta Dante tanti guariti dal Covid hanno fatto ala al suo pacato discorso. Che non ha mai voluto andare controcorrente, ma semplicemente incarnare la fedeltà al giuramento ippocratico, lasciando i pazienti non soli a combattere contro il virus malefico. “Non ho mai distinto vax o no vax – commenta Torre- nel momento in cui qualcuno mi ha contattato! Per me conta la persona, col suo reale bisogno. Lascio ad ognuno la libertà di scelta se vaccinarsi o meno, io mi limito a curare, con  farmaci che finora hanno dato eccellenti risultati. Contrario ad imposizioni dall’alto, credo che la medicina territoriale funzionante avrebbe scampato tante vite alla morte. Ho lanciato messaggi ed inviti ai colleghi, di recarsi dai pazienti e non di prescrivere senza visita, farmaci. Smettiamola con la telemedicina ed entriamo in contatto con gl’infermi, per renderci conto effettivamente dello stato di salute e di come vengono colpiti dal virus.

Si potevano impiegare fondi per far funzionare la medicina del territorio anziché per altre soluzioni non efficaci. Noi medici dobbiamo più che mai metterci in moto, per capire come poter curare anche non vaccinati: guaribili se ben assistiti! Ognuno può presentare sintomi diversi, per cui la terapia che somministro, dinanzi ad esito di positività, inizialmente antinfiammatori a bustine, aspirina da 250 mg, post pranzo, antibiotico ad ampio spettro per 3 giorni; se il quadro peggiora, per 6 giorni zitromicina. In presenza di febbre, Brufen o similari, sempre a bustine. Allettati, bere circa 1 litro e mezzo d’acqua, evitare docce e shampoo. Dopo 6 giorni dunque, cortisonici ed eparina, con antibiotico ed elettrolitici a flebo. In caso di difficoltà respiratoria, ossigenoterapia. Finora tale terapia ha rimesso in sesto tanti, ora sono preoccupati della maretta che si sta agitando all’Ordine dei Medici nei miei confronti.

Francamente non capisco la motivazione! Il dramma di questo delicato momento storico, l’abbandono dei pazienti, spesso lasciati soli a se stessi a fronteggiare il virus tra panico ed insicurezze: vaccinati o no! Io continuo a non sottrarmi a quanti mi contattano a raffica e non faccio mancare la mia presenza al loro capezzale, che li tranquillizza e li mette in condizione di sapere come curarsi. Il mio operato non ha mai inteso ostracizzare quello altrui, anzi credo che insieme possiamo vincere questa pandemia, mettendo a disposizione le competenze di ognuno, per salvare l’umanità. Se i miei toni, nei confronti dei colleghi, apparsi aspri, ne faccio ammenda, ma scaturiti solo dalla constatazione che tanti morti potevano essere risparmiati se la medicina del territorio avesse funzionato. Ogni medico conosce i propri pazienti, le patologie e pertanto può curarli dal Covid. Rendendosi conto della loro condizione bronchiale o polmonare, del complesso generale fisico, sì da suggerire la terapia efficace. Mi rimetto alle decisioni dell’Ordine, al quale appartengo sul procedimento che vorranno adottare nei miei confronti, ma non cesserò d’essere accanto a chi soffre ed ha bisogno del mio apporto sanitario!”