Il Cilento pensa al turismo che non c’è!
Giuseppe Lembo
Siamo in un territorio di villeggiatura, sempre più ripiegato su se stesso, senza le necessarie infrastrutture e servizi turistici.
Manca, tra l’altro, di una saggia rete territoriale, di cultura e di eventi importanti. Manca di una saggia promozione e di un’immagine turistica basata sul bello territoriale, su di un civile umano, con la gente saggia ambasciatrice di turismo; con i servizi efficienti ed i territori belli da vedere e da vivere.
Nulla imparato dalle due costiere sorelle (la Sorrentina e l’Amalfitana), dove il turismo, da decenni e decenni, nella sua saggia dimensione di scienza economica dalle cinquanta variabili, è oggi, un’importante risorsa umana e territoriale. Purtroppo, il Cilento è rimasto indietro, non avendo saputo pensare al turismo di qualità, crescendo diffusamente. Tanto non è stato per mancanza di idee condivise, di un saggio PROGETTO TURISTICO capace di crescita umana, culturale e territoriale e di creare suggestioni e condivisone, facendo crescere di pari passo l’insieme territoriale, ricco di storia, di saperi e di testimonianze, recuperando al fare turismo le tante eccellenze di un territorio la cui terra, se coltivata e voluta bene, può arricchire il turismo di percorsi del gusto, con un cibo sano e piacevole da gustare, alternativo al cibo spazzatura, purtroppo anche parte di noi.
Il Cilento con la sua gente protagonista, se saggia, creativa e fortemente impegnata, può invertire la rotta e diventare, TERRA DI TURISMO, mettendo a frutto tutte le sue risorse materiali ed immateriali, facendo, prima di tutto, del suo territorio un LABORATORIO UNIVERSALE DI UMANITA’, PER UN MONDO NUOVO DI UN INSIEME UMANO E TURISTICO, CON AL CENTRO L’UOMO.