Salerno: Amministrative, candidata Sindaco Elisabetta Barone “Salerno città aperta, per recuperare orgoglio”

Rita Occidente Lupo

“Necessità di avvicinare Sanità a cittadini, creando un circuito virtuoso con erogatori sanitari, medici, spesso lasciati soli. Serve un traduttore che faccia parlar tutti la stessa lingua, venendo incontro il più possibile all’utenza, alleggerendo sovraccarico su strutture sanitarie” Alcuni dei tempi toccati nel corso della presentazione della lista “Salerno città aperta”, voluta dall’on. Federico Conte, a sostegno della candidata Sindaco Elisabetta Barone.

Una lista di varie espressioni del sociale, che nel corso della serata, hanno esposto un abstract programmatico della loro discesa in campo. All’intervento del pediatra, Basilio Malamisura, s’è aggiunto quello di Adriana Muoio, che ha parlato di conversione delle strutture sanitarie esistenti e d’ampliamento dei livelli occupazionali, con personale sanitario qualificato. A tale scottante argomento, non sono mancati accentazione della digitalizzazione “Finora la politica s’è mossa in analogico, con ripercussioni su nuove generazioni”- l’aggiunta di un altro candidato e l’analisi attuale demografico.

“Salerno non più città per giovani, impossibile affittare anche un appartamento”, Tendere ad una Città della salute, in cui i medici farsi carico dei pazienti a 360°,  riprendere il dialogo tra cittadini ed istituzioni, ma soprattutto valorizzare la tipica vocazione turistica.  “Di cui la città, che da troppo tempo vive all’ombra di personalismi e di opere incompiute, soffre oppressa- on. Federico Conte- . Plauso ai candidati che condividono una battaglia democratica, per dar voce a cittadini costretti a tacere, che han subito finora.

La novità di questa competizione, rispetto ad un modello in città affermato:  chiusa, indebitata, in preda a povertà, disoccupazione e cattiva qualità dei servizi. La scelta politica che s’è affermata vede i beni pubblici a servizio privato. Non ultima la scelta della S. Messa patronale a Piazza della Libertà!” “Una città in preda ad un sistema di potere- ha stigmatizzato la Barone- che negli anni ha tolto parola, volontà, capacità di partecipare ai cittadini. Questa lista nella coalizione dice di una città che vuol riappropriarsi di partecipazione. La strada, tutta in salita. Dobbiamo ricominciare a parlare l’alfabeto della politica. Palese la volontà dei cittadini di parlare di politica, di dialogare senza delegare ad un’elite il futuro comune. La città sta morendo, come attanagliata da cancro metastatizzato: i giovani preferiscono altre zone e vanno via. Se non invertiamo la tendenza Salerno diventerà una RSA a cielo aperto. Avremo popolazione anziana, con badanti! Il decremento demografico fa riflettere: occorre creare attrattori sociali, culturali.

Non vogliamo grandi opere, i cittadini normali non le vogliono: una serie di queste sono scheletri non terminati, che non han portato utili, sol sperpero di  denaro pubblico. L’auditorium del Conservatorio per esempio, mai aperto perché non si capisce a chi affidarlo, nella scelta amicale. Insieme dobbiamo aiutare quella parte di città ancora sana, che ha coraggio di liberarsi da un sistema che dura da 30 anni. Pancia a terra e porta a porta, perché su di noi ci sono i cecchini, pronti ad aprire il fuoco in questa nostra guerra, per una Città aperta.”