Roma: on. Adelizzi su dimissioni Sottosegretario all’Economia Durigon

Cosimo Adelizzi, vicepresidente del Gruppo parlamentare Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati e primo firmatario della mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Durigon, commenta così le dimissioni del leghista:
«Avrebbe dovuto dimettersi già da tempo, ma non è mai troppo tardi. Chi rappresenta le italiane e gli italiani non può offendere la storia di una nazione che ha sacrificato vite umane per affermare il principio illuminato della democrazia sul buio generato dal regime fascista».
Sono arrivate nella serata di ieri le dimissioni del sottosegretario all’Economia Claudio Durigon che, lo scorso 4 agosto, aveva proposto di reintitolare il parco di Latina dedicato ai giudici Falcone e Borsellino al fratello del duce, Arnaldo Mussolini. Non solo. Il sottosegretario leghista, così come emerso da un servizio giornalistico di Fanpage nei mesi scorsi, aveva utilizzato parole inappropriate circa l’indagine della magistratura che riguarda il partito a cui appartiene. Infatti, riferendosi al processo sui presunti fondi occulti della Lega e sui 49 milioni di euro di rimborsi elettorali, per i quali si ipotizza il reato di truffa, parlando con un conoscente, Durigon aveva affermato: «Quello che indaga della Guardia di Finanza […] il generale […] lo abbiamo messo noi». Proprio sulla base di queste dichiarazioni, Cosimo Adelizzi, parlamentare ebolitano nonché vicepresidente del Comitato direttivo del M5S alla Camera dei deputati, depositò a sua prima firma la mozione di sfiducia nei confronti del leghista Durigon, considerando le parole del sottosegretario una gravissima offesa che gettava discredito sulle donne e sugli uomini della Guardia di Finanza.

«Bene ha fatto a dimettersi – commenta soddisfatto Adelizzi-. Quella che ha portato alle dimissioni di Durigon è stata una battaglia nella quale il MoVimento 5 Stelle ha sempre creduto, ed è questo il motivo per cui prima dell’estate ho depositato una mozione, alla Camera dei deputati, per revocargli l’incarico. A settembre l’avremmo calendarizzata in Aula e sarebbe certamente stata approvata. Non ce ne sarà più bisogno, perché finalmente Durigon si è dimesso. Avrebbe dovuto farlo già da tempo, ma non è mai troppo tardi. Il rispetto delle istituzioni che rappresentiamo è doveroso, come dovute erano le sue dimissioni. Chi rappresenta le italiane e gli italiani non può offendere la storia di una nazione che ha sacrificato vite umane per affermare il principio illuminato della democrazia sul buio generato dal regime fascista. Allo stesso modo, le sue parole hanno offeso quanti credono nelle istituzioni e prendono ad esempio i giudici Falcone e Borsellino, uomini che attraverso la legge e a costo della propria vita hanno squarciato la coltre di omertà. Due eroi per i quali, come sostenuto anche dal presidente Giuseppe Conte, il MoVimento 5 Stelle si è sempre impegnato e ancora si impegnerà per tenere alto il livello dell’etica pubblica. Senza questa non è possibile servire né i cittadini né le istituzioni» conclude l’onorevole.