Amalfi: “Colapesce: oltre la leggenda” in scena all’Arsenale

Andrà in scena Venerdì 27 Agosto, nell’Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi, lo spettacolo teatrale “Colapesce: oltre la leggenda”. Previste tre repliche, ogni ora a partire dalle ore 20:00.

L’evento rientra all’interno del programma voluto dall’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Daniele Milano, e curato dall’Assessorato alla Cultura retto da Enza Cobalto.

La Leggenda di Niccolò Pesce, detto Colapesce, “affonda” le sue radici in acque assai  lontane nel tempo. La prima testimonianza risale al XII secolo: un poeta franco provenzale racconta le venture di un certo Nichola che viveva in mare, come un pesce. Da allora, la storia di Nicola (detto Cola) è stata raccontata e illustrata in tanti modi,  soprattutto grazie alla tradizione orale, passando di bocca in bocca, ed è stata ascoltata  da grandi e piccini. Ad oggi si parla ancora di questo personaggio enigmatico e c’è chi  lo ricorda, attraverso le canzoni, come nel caso dei Baraonna.

A dimostrazione di quanto sia ancora viva la sua figura, la citazione che ne fa Jules  Verne in “Ventimila leghe sotto i mari”. E non solo, cenni di questo mito sono presenti  anche nei film internazionali come “Aquaman” della Marvel o il nuovo film Disney  “Luca”, di prossima uscita e ambientato in Italia.

La trasposizione teatrale nasce da un’idea di Pietro Pignatelli e Alessandro D’Auria, con la scrittura di Angelo Ruta, la regia di Pietro Pignatelli, e i costumi e gli elementi  scenici sono stati realizzati da Maria Grazia Nicotra.

Il cantastorie, Francesco Viglietti, narrerà l’incredibile storia di un ragazzo talmente innamorato del mare, Colapesce appunto, interpretato dall’artista Alessandro  D’Auria, tanto da ripudiare il lavoro impostogli dalla madre (Pina Giarmanà), e dagli  uomini del paese in cui vive: diventare pescatore – che la notte dorme sulla terraferma  e usa il mare solo per i propri interessi Abilissimo nelle immersioni e nel trattenere il fiato anche per un tempo indefinito, è  sempre pronto ad esplorare gli abissi marini, popolati da pesci d’ogni genere e custodi  di ricchi tesori.

Diventa così noto da impressionare addirittura il Re (Pietro Pignatelli): affascinato  dalle abilità del ragazzo e allo stesso tempo invidioso delle sue insolite capacità, gli  propone di continuo sfide azzardate. A volte per dileggio, altre per pura avidità <<se  esistono tesori in fondo al mare, devono essere miei!>>

Il ragazzo però dopo l’ultima sfida non tornerà più sulla terraferma, deciso ormai a  vivere per sempre nel suo mondo sommerso, in compagnia di pesci (Diletta Bonè  Acanfora e Claudia Luciano) divenuti nel frattempo i suoi più cari amici.

Colapesce ricorda l’importante legame che c’è non solo fra il Sud Italia e il  Mediterraneo, ma anche tra l’essere umano e il suo ambiente, la sua essenza. Questa trasformazione in pesce è una bella allegoria: l’uomo che discende dal mondo  marino torna ad esso per completare la propria vera evoluzione.