Scuola, palestra sempre viva di saperi e di conoscenza

Giuseppe Lembo

La Scuola per l’Italia e per il mondo ha un’importantissima funzione umana e sociale. È in sé, un’intramontabile palestra di educazione; tanto, al fine di trasferire, da una generazione all’altra, quella continuità di esperienza sociale, assolutamente necessaria per la società del nostro Paese e del mondo più in generale. Che sarebbe l’Italia ed il mondo senza la scuola, palestra dell’educazione e di saperi e conoscenza? Torneremmo, se così fosse alle origini; a quelle origini cavernicole senza educazione ed assolutamente privi di modelli di riferimento, fatti di saperi e di conoscenza. È, grazie alla Scuola che, nel mondo si conserva e si rinnova, mediante la trasmissione condivisa, il passato che, oltre a diventare presente, diventa futuro, il meraviglioso futuro di quelli che verranno. L’uomo non ha solo bisogno di appagare le sue esigenze vitali; l’uomo in sé, oltre al corpo, ha una mente ed una sua interiorità che lo portano ad elaborare una concezione del mondo fatta di condivisione e prima ancora, di attività educativa, in un insieme educativo che si chiama Scuola, con spazi educativi, in modo insostituibilmente utili, oltre all’acquisizione dei saperi e della conoscenza, anche per l’importante fine dell’esperienza umana e sociale che richiede sempre più l’acquisizione di un patrimonio culturale utile ad agevolare la comunicazione; tanto, attraverso l’utilizzo di un bagaglio culturale affidato al libro. Quello della Scuola non è e non deve assolutamente essere, un mondo a sé; un mondo cristallizzato e senza legami con la società che deve potersi costruire e trasmettere, opportuni modelli di riferimento. La Scuola è, come già sottolineato, un insostituibile pilastro portante della società. Non può, per questo, venendo meno ai suoi compiti, essere né vecchia, né tradizionale. Rappresenta in sé, il trade union tra una generazione e l’altra; deve avere in sé i valori della condizione umana, espressioni di una identità condivisa, finalizzata soprattutto e prima di tutto, a promuovere in modo diffuso, il sapere inteso come oggettività, rivolgendosi con la dovuta attenzione agli studenti, da saper sempre considerare, come diceva Plutarco, “fuoco da accendere”. Una buona Scuola per essere fonte di cultura e quindi di saperi e di conoscenza diffusa, deve attuare al meglio l’individualizzazione del processo educativo. Nella prima metà del secolo XIX prima di tutto, ebbe l’importante ruolo di una diffusa lotta all’analfabetismo strumentale; tanto, in risposta alla crescente domanda della società civile che chiedeva di uscire dalla solitudine assordante di un sapere assoluto e tragicamente dannoso al futuro dell’uomo della Terra che, senza saperi e conoscenza, è inevitabilmente destinato ad un futuro negato. Tra la metà del secolo XIX e gli inizi del secolo XX si ha una Scuola di massa in tutti i Paesi economicamente progrediti. Sotto la pressione dello sviluppo dell’industria, cresce a dismisura, il bisogno umano di tecnici; è un fatto assolutamente nuovo che porta al declino del vecchio umanesimo storico – letterario. Cammin facendo, per necessità di cambiamento umano, il sapere e la conoscenza, venivano sostituiti da un umanesimo di tipo nuovo; è fondato soprattutto sulla scienza e sulla tecnologia. Si ha così una netta distinzione fra la Scuola umanistica, la Scuola tecnico-professionale e la Scuola popolare.  Siamo ad un modello di Scuola fortemente diversificato. Ogni gruppo sociale ha un proprio tipo di Scuola; agli operai veniva assegnata una funzione rigorosamente subordinata. Sarà Lenin e per l’Italia Antonio Gramsci a porre il problema di una Scuola Unica, organizzata in modo da fare di tutti i cittadini persone capaci di governare e di controllare chi governa. Con la società industriale, si assiste, in modo diffuso, ad una grave crisi della famiglia, prima vissuta come istituzione educativa. Viene così a mancare all’uomo, l’importante settore del contenuto culturale, per millenni lasciato all’azione della famiglia e della società. La Scuola ha sempre più, un nuovo importante, ma non facile compito da adempiere. Deve formare la persona e ricostruire l’unità di cultura e lavoro produttivo, mettendo il giovane in condizione di fare esperienza di vita democratica. Sono queste le più significative linee di tendenza nel quadro complessivo del processo di trasformazione della Scuola contemporanea. Sono questi i problemi della Società e della Scuola che ha l’importante compito di formare l’uomo e la società per un futuro possibile, dove sono assolutamente importanti i valori umani ed i saperi, una grande risorsa da promuovere per costruire insieme un mondo nuovo.