Roma: Vaticano contro DDL ZAN, Fondazione Novae Terrae “Noi siamo col Papa”

 Del DDL Zan si è parlato moltissimo, spesso ne hanno parlato a sproposito persone che crediamo non lo abbiano nemmeno letto.

E’ di moda e fa tendenza sostenere a priori il decreto legge proposto dall’onorevole Alessandro Zan, non importa se non se ne conoscono i contenuti.

Opinionisti e “influencers” dalla chiara connotazione politica si ritengono in dovere di criticare aspramente chi si permette di sollevare dubbi sul decreto Zan.

Proprio loro che si ergono a paladini della libertà di espressione, seppelliscono sotto montagne di fango, senza possibilità di replica, chi solo osa metterne in dubbio l’opportunità.

Dietro neologismi e acronimi del tutto azzardati e in continua evoluzione per non lasciare fuori nessuno, LGB diventato poi LGBT, poi LGBTQ e ora, ma solo per ora, LGBTQIAPK, vale a dire Lesbiche, Gay, Bisessuali,Transgender, Queer, Intersex, Asessuali, Pansessuali, Kink., che la maggior parte di noi non sa nemmeno chi o cosa siano, nasce un disegno di legge che vorrebbe, a suo dire, tutelare dai crimini d’odio per “omolesbobitransfobia”(…?…).

Se nemmeno sappiamo chi siano sti personaggi come facciamo ad essere sicuri di non infrangere la legge?

A noi persone semplici hanno insegnato che dietro parole impronunciabili si cela spesso qualche fine che non si vuole sia compreso, e la storia sta li a dimostrarlo.

Noi siamo sicuri che il nostro ordinamento giuridico e la nostra Costituzione tutelino pienamente i diritti fondamentali di tutti e che noi, nonostante possiamo ignorare l’esistenza di alcune delle categorie che compongono l’acronimo, siamo rispettosi dei diritti degli altri, da sempre e con la pacatezza che ci contraddistingue.

La tolleranza è una delle caratteristiche fondamentali dei cristiani e pur non condividendo le scelte di vita di alcuni, non ci sogneremmo mai di usar loro violenza, ne verbale ne tantomeno fisica. Ma ora la questione è diversa.

La legge Zan a detta del Vaticano, che mai in precedenza si era espresso in questo modo, viola anche il Concordato tra stato e Chiesa. Non è cosa da poco. Se non si puo’ affermare liberamente che per noi il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna, se viene limitato e messo in discussione il diritto che attribuisce ai cattolici « e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione» (comma 2, art.2 dell’accordo di revisione del Concordato) allora amici cari quelli che vedono messe in pericolo le proprie libertà siamo noi!

Se le scuole sia pubbliche che private saranno obbligate ad organizzare giornate Nazionali contro l’omofobia la lesbofobia e la transfobia, saranno i nostri figli a subire un indottrinamento degno dei peggiori regimi che la storia ci ha già fatto vedere.

Noi siamo per la totale libertà, non siamo contro a qualcosa o qualcuno, ma siamo fortemente schierati a difesa dei nostri diritti, conquistati nei secoli e che non intendiamo perdere.

In Italia se c’e’ una cosa che proprio non manca è l’abbondanza di leggi, basterebbe solo farle applicare, rigidamente e seriamente.

Ad una semplice e palese considerazione del Vaticano, è ovviamente seguita l’immancabile replica di quello che si definisce il paladino dei diritti umani, Fedez, il nuovo Gandhi italiano, forte delle sue migliaia di “followers”, mischiando l’esenzione fiscale di cui beneficia la Chiesa e i preti pedofili, si chiede chi abbia “concordato il Concordato “ e invita il Vaticano a “…non rompere le palline sulle leggi italiane…”

Beh, noi rispondiamo che in tema di “Followers” Gesu Cristo non è secondo a nessuno… da migliaia di anni e che se la Chiesa facesse pagare i servizi che offre in sussidiarietà alla cittadinanza italiana, quali oratori, luoghi di culto, conservazione dei beni culturali, assistenza e molti altri, forse il bilancio dei costi benefici rivelerebbe qualche sorpresa.

Tuttavia non possiamo non sottolineare che evocare queste argomentazioni in una discussione che tratta della libertà di pensiero delle persone è una cosa squallida ed evidentemente tesa al qualunquismo e alla distrazione dal problema vero.
Ma ognuno non puo’ che pescare dal proprio sacco e dal proprio bagaglio culturale.

Vogliamo inoltre dire che se viene giustamente riconosciuto il diritto di esprimere il proprio parere a qualsiasi associazione che difende persone che si riconoscono in sigle che ricordano più un codice fiscale che un movimento, crediamo fermamente che la Chiesa Cattolica abbia non solo il diritto ma il DOVERE di farlo poiché rappresenta i milioni di italiani che sono la maggioranza silenziosa ed educata del Paese.

NOI siamo quelli che rispettano le libertà, e lo facciamo da più di 2000 anni, quindi non accettiamo lezioni di tolleranza da nessuno.