Regione Campania: Capogruppo Tommaso Pellegrino “Interrogazione su fabbisogno e spesa riabilitativa”

Premesso che • Il Presidente della Giunta Regionale Vincenzo De Luca da molto tempo e in tutte le sedi – istituzionali, politiche e mediatiche – è protagonista di una battaglia di giustizia affinché la spesa sanitaria sia commisurata al reale fabbisogno calcolato non sulla “spesa storica” ma sulla popolazione, superando così le discriminazioni che penalizzano alcune regioni e in particolar modo la Campania. Più volte il Presidente ha rimarcato questo fondamentale concetto. Ad esempio: 20 aprile 2020: “La Campania è la Regione che riceve meno soldi dal riparto del fondo sanitario nazionale, viene depredata ogni anno di 350 milioni di euro per la sanità”. 30 aprile 2021: “si diano ai cittadini campani le stesse risorse che si danno ai cittadini di altri territori”. Più recentemente, dalla stampa del 1 maggio 2021: “sfido il governo a dimostrare che c’è attenzione per il Mezzogiorno: si diano ai campani le stesse risorse che si danno agli altri. A oggi ogni campano riceve 30 euro pro capite in meno rispetto a Lombardia e Lazio e 42 euro rispetto all’Emilia e il Veneto sul fondo sanitario nazionale”. • Il Presidente De Luca merita tutto il nostro sostengo nel porre, come ha fatto, con forza e determinazione all’attenzione delle autorità politiche nazionali l’assoluta necessità di superare una situazione in cui gli abitanti della nostra Regione vengono “depredati” dei fondi che spetterebbero loro per il bene primario della salute. Rilevato che • si verifica anche nella ASL della Campania una situazione analoga e parallela che vede un’ampia fascia di popolazione fortemente penalizzata dall’assegnazione di risorse per il proprio diritto alla salute. Per le prestazioni riabilitative ex art. 26 nel setting ambulatoriale/domiciliare la ASL Salerno risulta penalizzata in maniera sensibile, con un sottodimensionamento dei fondi pari a oltre 5 milioni di euro. Infatti la spesa pro capite per la ASL SA è di 5 euro al di sotto della media regionale (33 contro 38), cifra che moltiplicata per il numero di abitanti (1.093.000) comporta, appunto, una minore dotazione di risorse pari a euro 5.465.000. In termini assoluti nessuna ASL ha una penalizzazione così grave, mentre in termini di spesa pro capite solo la ASL Avellino ha un valore più basso di quello di Salerno. La penalizzazione è resa evidente dal confronto con le ASL che al contrario hanno dotazioni nettamente superiori alla media, come quella di Benevento (+ 9 euro di spesa pro capite) o quella di NA3 che con un + 7 euro di spesa pro capite e 1.061.000 abitanti ottiene finanziamenti di euro 7.427.000 euro superiori rispetto alla media regionale. In pratica tra la ASL di Salerno e quella di NA3, quasi a parità di popolazione, c’è un divario di dotazione pari a quasi 13 milioni (12 euro pro capite). Considerato che:

Il principio politico amministrativo affermato e sostenuto dal Presidente De Luca su scala nazionale affinché ai cittadini della Campania siano date le stesse risorse date agli altri territori è un incontestabile principio di giustizia.

Tale principio ovviamente deve valere anche per i cittadini delle diverse province della Regione Campania

Invece i cittadini della provincia di Salerno per la riabilitazione ex art.26 setting ambulatoriale/domiciliare risultano penalizzati di circa 5 milioni di euro l’anno che significano minori servizi e minor diritto alla salute.

Tutto ciò premesso e considerato si interroga La Giunta Regionale al fine di conoscere quali iniziative si intendano prendere per superare la situazione di penalizzazione sanitaria a danno dei cittadini della provincia di Salerno, adeguando per questa provincia le dotazioni per la riabilitazione ex.art.26 alla media delle dotazioni della Regione Campania.

Con osservanza Tommaso Pellegrino