Salerno: Covid-19, infettivologo Luigi Greco “Assente programma di controllo post vaccinale”

Rita Occidente Lupo

Vaccini tra mille dubbi ed incertezze di quanti temono le reazioni collaterali. Si fa presto a dire che ogni bugiardino, se letto con attenzione, farebbe desistere dall’assunzione farmacologica, ma mentre per farmaci anche da banco, sembra quasi trascurabile l’attenzione sulle eventuali complicanze, per i vaccini anti Covid-19, tutt’altro discorso. Perché realizzati in breve tempo, perché si sa ancora molto poco sul virus pandemico, perché s’è enfatizzato il risvolto negativo, con decessi purtroppo non prevedibili.

“I vaccini costituiscono comunque una garanzia nella lotta al Coronavirus- asserisce convinto il noto infettivologo Luigi Greco-. D’altronde la contrazione di decessi, lo attesta. Purtroppo nel nostro Paese, contrariamente a quanto si verifica in altri, non mancano falle. Mi riferisco all’assistenza ai pazienti vaccinati: non esiste una programmazione assistenziale, in grado di rilevare anche le eventuali complicanze o i disturbi che possono insorgere dopo la somministrazione sierologica. Se non vengono allo scoperto certe verità, non saremo mai in grado di affrontare la pandemia a testa alta per sconfiggerla! Creare le statistiche aiuta a procedere nella ricerca, anche nei confronti delle fasce d’età, non vaccinate. Si sa che il Coronavirus colpisce particolarmente anziani e persone fragili, affette da patologie diverse, per cui tali soggetti prioritariamente da vaccinare.

Ed invece molti anziani, semmai soli e non avvezzi all’informatica contemporanea, incapaci di registrare l’adesione su piattaforma, ancora senza vaccino. Il sistema adottato non è alla portata di tutti! Inoltre fondamentale sapere le percentuali esatte dei vaccinati, fragili o ottantenni e settantenni! I dati dovrebbero rimandare  screening dettagliato, perché sono tali soggetti i più esposti al virus e possibili contagianti. Siamo in un caos che ogni giorno presenta un Solone di turno! Ne sto sentendo di tutti i colori da oltre un anno ormai e francamente resto stupefatto da corbellerie che passano per verità scientifiche. Come quella sui vaccini a chi ha già contratto la malattia! Non mi stanco di ripetere che chi già affetto dal Covid-19, ha sviluppato anticorpi, per cui non deve vaccinarsi. Anche se non risultano presenti all’esame sierologico, c’è una risposta dell’organismo. Quindi usare i sieri per quelle fette di popolazione che ancora risultano prive. La campagna vaccinale che procede spedita verso l’immunità di gregge deve non lasciare indietro categorie a rischio, prima di dar fiato alle trombe per adolescenti e giovani!”