Coronavirus, prof. Giulio Tarro “Gestione pandemia? Scienza e coscienza!”

Rita Occidente Lupo

Mentre tanti discettano a spada tratta, su questo o quel vaccino, su varianti e vacanze, su aperture e contagi, resta il problema che il Coronavirus ancora circola nel nostro Paese e che la curva dei contagi, anche se in leggera flessione, mostra uno Stivale a diversa colorazione per casi e decessi. “Perché non siamo stati capaci di effettuare una campagna vaccinale come gl’Inglesi- commenta il professore Giulio Tarro, noto virologo non dell’ultim’ora-. Infatti gli anziani ed i più fragili per patologie sono stati vaccinati prioritariamente nel Regno Unito, oltre al serrato lockdown, che non ha funto da deterrente. Oggi noi stiamo ancora a discettare sulla quantità di dosi vaccinali, che il nostro Paese non ha a sufficienza, sugli effetti, differenziando quelli che sentiamo meno rischiosi per complicanze. Ma non siamo ben informati anche su quelli collaterali di tutti.

Né facciamo il rapporto tra i vaccinati ed i compromessi dal siero! Si è parlato tanto dell’Astrazeneca, di sospetti decessi e complicanze trombotiche, ma degli oltre 12.000 casi d’anafilassi in America per Pfizer, quasi taciuto! Ripeto, i vaccini sono un’arma che al momento ci consente di fronteggiare la pandemia, ma da soli non bastano! Ecco perché occorre anche la coscienza dei singoli nell’adozione di misure di contenimento responsabili. Soprattutto volendo vivere l’Estate, che lo scorso anno segnò una regressione del virus, grazie ai raggi ultravioletti. Penso quindi che anche nei prossimi mesi potremo beneficiare del sole nella lotta al Covid-19, ma senza abbassare la guardia della prudenza nel concederci la libertà di vecchie abitudini conviviali!”