Pagani: FdI, Clotilde Galano “25 Aprile, un po’ di parole sulla libertà”

Non starò qui a disquisire sulla pandemia, sui vaccini, sui tamponi, questi argomenti sono stati già abbondantemente affrontati in maniera, spesso incompetente da personaggi che, in quest’anno e mezzo, si sono avvicendati su tutti canali possibili improvvisando siparietti e dando molto spesso, ahinoi, matematicamente i numeri. Non starò qui a criticare l’esecrabile andazzo intrapreso dalle TV principali, ma anche secondarie, di dare notizie allarmiste e contraddittorie, che hanno generato solo panico e confusione. Né starò qui a denunciare, le assurde “misure di sicurezza” molto spesso discriminatorie insensate e paradossali, adottate al fine di “proteggerci dal virus”, ma non dal tracollo economico, dai danni psicologici, dall’abbrutimento dell’essere umano, costretto all’isolamento, alla cecità, al mutismo, all’odio. Aristotele, grande filosofo dell’antichità, diceva :”L’uomo è un animale sociale”, egli tende ad aggregarsi ad altri uomini per formare una società; beh, oggi Aristotele non è più di moda, l’uomo è stato costretto a restare solo e a rinunciare, per la prima volta nella storia, e dopo tante epidemie, pandemie, e virus di ogni genere, con i quali abitualmente conviviamo, ad “assembrarsi” ai suoi simili. Ma qualcosa la devo pur dire: dov’è finita la libertà che i nostri valorosi avi ci hanno donato, su un piatto d’argento, ma pieno di sangue, che ci ha portato, il primo Gennaio del 1948 alla Costituzione della Repubblica Italiana? Tanti, sono gli articoli della nostra Carta Costituzionale garanti delle Liberta dell’individuo: l’articolo 21, che ci riconosce la libertà di espressione e di pensiero; l’articolo 17, che ci da la garanzia di poterci riunire liberamente; l’articolo 13, che ci assicura la piena libertà personale definendola inviolabile, e non ammette forme di detenzione se non disposte dall’autorità giudiziaria; l’articolo 32, che tutela la nostra salute, le nostre cure e ci esime dal subire trattamenti non desiderati. Potrei continuare ancora, perché davvero i nostri padri costituenti avevano pensato al loro popolo dopo la disgrazia della guerra, ma una situazione non era stata prevista da una norma costituzionale: un’emergenza sanitaria mondiale. Oggi, la dolce danza delle nostre libertà si è fermata proprio tra le maglie di un’emergenza sanitaria, che assume sempre più l’aspetto di un’emergenza politica. Buon anniversario della Liberazione.