Coronavirus: prof. Giulio Tarro “Vaccini sì, ma anche terapia contro il virus!”

Rita Occidente Lupo

Ottimista e sorridente, il prof. Giulio Tarro non mostra grinze di tensione nell’affrontare quello che ormai ruba le ore, spesso anche di sonno, a tanti! Il Covid-19,  balzato sulla scena additando le vittime incalcolabili che continuano a rimandare panico, non lasciando sperare neanche a chi vaccinato, di poter vergare la parola fine ad un anno pandemico, tramutatosi in un incubo. Sì, perché anche i più serafici, dinanzi alle drammatiche immagini rimandate dai media, strutture sanitarie al collasso, decessi post Astrazeneca, scuole incollate alla DAD, non reggono.

“Purtroppo sono in costante aumento i casi di suicidi- commenta il prof. Giulio Tarro, virologo di fama internazionale-e s’affollano le sedute psicologiche. Tanti hanno bisogno di supporto per gestire non solo le chiusure dettate dal colore regionale, ma anche le ricadute in termini di panico per i costanti casi positivi e decessi. Credo che il fenomeno vada esaminato con minore drammaticità, che non giova. Ci troviamo dinanzi ad una pandemia che investe il mondo, ma ci sono anche degli antidoti fortunatamente. Mi riferisco ai vaccini, che a distanza di un anno sono ormai una realtà. Non esiste a mio avviso un discrimine, in quanto tutti hanno degli effetti collaterali. Pertanto, errato temere che volendo scampare al virus, si vada incontro al fatale declino. Seguo con molta attenzione la Gran Bretagna e gl’Inglesi, dall’8 Dicembre scorso, hanno vaccinato massicciamente con Astrazeneca. Ho trovato curioso che in Croazia, in seguito al sisma del 28 Dicembre, nonostante fossero saltate le misure anti contagio, per porsi in salvo, si siano contratti i casi di Covid-19. Noi, che comunque siamo in questa terza ondata, ci ritroviamo imbarazzati sul vaccino, con perplessità molti, per le notizie diramate nei giorni scorsi sull’Astrazeneca. Ma a breve ne avremo anche altri: lo Sputnik, autorizzata la sperimentazione allo Spallanzani.

Senza dubbio vaccinarsi aumenta le difese immunitarie, ma esistono anche i farmaci che possono bloccare l’evolversi della malattia, se assunti tempestivamente. E la diagnostica precoce, con l’antigene virale o i test salivari, senza attendere i tempi lunghi dei tamponi. Tanti han fatto ricorso ad idrossiclorochina, antibiotici, antivirali, cortisone ed eparina. E la terapia col plasma, anticorpi monoclonali, ottimo antidoto. Occorre prospettare anche ciò a quanti semmai incedono nel panico, in attesa del vaccino o in ansia per diverse patologie, essendo fragili. Col tempo il Covid-19 finirà per essere come l’influenza stagionale e si giungerà a quell’immunità di gregge così agognata. Ne usciremo  da questo periodo nero, che sembra occultare spiragli di ripresa alla normalità: importante guardare avanti,,, senza gesti irresponsabili!”