La Voce e la Vita della Chiesa: “Sstto il patrocinio di S. Giueseppe”
Diac. Francesco Giglio
Oggi si celebrano San Giuseppe e la Festa del papà. Quella di San Giuseppe è una tradizione introdotta dai monaci benedettini nel 1030, seguiti poi dai Servi di Maria (1324) e dai frati francescani (1399); ma la festa divenne celebrazione canonica solamente nel 1621. San Giuseppe è il più grande dei Santi, che la Chiesa venera dopo la SS. Vergine. Egli era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime è rimasta nascosta e sconosciuta. Nessuno storico ha scritto le sue memorie, ma della sua santità ne parla la Sacra Scrittura. Iddio nei suoi disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il padre putativo del Salvatore Gesù Cristo, lo sposo e il custode della Vergine Madre. Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che la sostenne, la consolò, la difese. Il Vangelo ci racconta di come San Giuseppe fosse rimasto interdetto davanti al grande prodigio che lo Spirito Santo aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato e, poiché tanta era la carità e la venerazione che nutriva per la sua santa sposa, aveva pensato in cuor suo di rimandarla ma di nascosto. Mentre stava per eseguire il suo proposito, al Signore piacque rivelargli per mezzo di un Angelo il grande mistero dell’Incarnazione. Quando il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe fu con Maria Vergine il primo ad adorarlo. La devozione a San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è presente già nei primi tempi della Chiesa. Nel IV secolo in Egitto la sua festa si celebrava il 20 luglio. Il calendario bizantino invece aggiunse la sua festa il 26 dicembre. Molte Chiese orientali continuano ancora oggi a festeggiarlo in questa data. Secondo la Chiesa ortodossa, San Giuseppe viene commemorato la domenica successiva al Natale. In assenza di una domenica tra il 25 dicembre e il 1° gennaio, la sua festa viene trasferita al 26 dicembre. Nella Chiesa occidentale, questa festa non è stata fissata fino al XV secolo. Alcune tradizioni riportano la data del 19 marzo quale giorno della morte di Giuseppe, anche se ci sono poche prove a sostegno di questa data. Nella Bibbia non si parla della morte del padre adottivo di Gesù, e la Chiesa fa riferimento alle tradizioni orali trasmesse nel corso dei secoli. Sulla sua figura anche i Vangeli non sono particolarmente ricchi di dettagli: del marito di Maria si conosce poco. Viene menzionato solo nei Testi Sacri di Luca e Matteo. L’ultima volta in cui viene citato infatti, risale a quando Gesù dodicenne, viene ritrovato proprio da Giuseppe al Tempio “seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava” (cfr. Lc 2, 47). La festa in suo onore venne promossa dal Papa Sisto IV intorno all’anno 1479 e caldeggiata in seguito da Pio V; ma fu Papa Gregorio XV nel 1621 ad estendere la festa di San Giuseppe a tutta la Chiesa. Nel 1870 Papa Pio IX, l’8 dicembre del 1870, lo dichiarò “Patrono della Chiesa universale”. Per molti anni il 19 marzo è stato un giorno di precetto nella Chiesa. Divenne “festa civile” nel 1922, come “Anniversario della Vittoria” e, dal 1949, come “Festa dell’Unità nazionale”. Durante il Fascismo (nel 1928) fu riconosciuta agli effetti civili “la Festa di S. Giuseppe” (19 marzo), in seguito fu soppressa con Legge N° 54 del 5 marzo 1977.
Il fulcro della festa il 19 marzo è comunque rivelato nel titolo liturgico “Giuseppe, Marito della Beata Vergine Maria”. Questa solennità, con la più alta posizione liturgica attribuita ai santi, onora il suo impegno con Maria e la sua dedizione come marito fedele e devoto. Il giorno di San Giuseppe è una bella festa, amata dai cattolici di tutto il mondo e celebrata in moltissime città e paesi d’Italia.
In un piccolo paese di nome Cascano, nell’entroterra campano e facente parte del comune di Sessa Aurunca (in provincia di Caserta), viene reso onore all’amato santo con una tradizione secolare, che inizia alcuni giorni prima della festa. Dal 10 marzo in poi viene celebrata una messa ogni sera (detta novena), al termine della quale alcune famiglie dispensano gratuitamente pagnotte (chiamate cuccetelle) e vino alle persone che accorrono in segno di devozione. Talvolta viene cotta e donata ai passanti anche una mistura di fagioli e ceci (la cosiddetta menestella).
Papa Francesco, attraverso il documento “Patris corde (Con cuore di Padre),ha voluto dedicare quest’ anno particolare ,segnato dal Covid19 a S.Giuseppe. rendendo nota così la sua devozione a questo Santo.
Egli è “l’uomo che passa inosservato. E’ l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”. Ha vissuto concretamente la sua paternità dedicando tutta la sua vita alla crescita di Gesù. Il “coraggio creativo” di S. Giuseppe è emerso nelle difficoltà che ha dovuto affrontare. Ha saputo trasformare i problemi in opportunità, fidando sempre nella Divina Provvidenza. Ha vissuto ed affrontato in modo concreto tutte le difficoltà delle famiglie del mondo . E’ stato migrante, e come loro ha conosciuto la sventura e la fame. Ha dovuto lasciare la sua terra a causa di guerre, odio, persecuzione e miseria. Oltre ad essere stato custode di Maria e di Gesù, è anche custode e patrono della Chiesa. Figura esemplare di padre che ancora oggi dovrebbe essere presa a modello. Nella sua Lettera Apostolica, Papa Francesco afferma: ”Ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio. La paternità, oggi in maniera particolare, non può rinunciare al suo compito di guida. Perché ogni figlio porta sempre con sé un mistero inedito che può essere rivelato solo con l’aiuto di un padre che rispetta la sua libertà; un padre consapevole di completare la propria azione educativa e di vivere pienamente la paternità solo quando si è reso conto, quando vede che il figlio diventa autonomo e può camminare da solo sui sentieri della vita”.
In occasione della sua festa, preghiamo il Buon Dio che con la sua ineffabile provvidenza si degnò di eleggere il beato Giuseppe a sposo della Santissima Madre di Gesù, di concedere a noi, che lo onoriamo nostro protettore in terra, di meritare la sua intercessione nei cieli.
Fraterni auguri a quanti oggi festeggiano il loro onomastico e a tutti i papà.