Roma: Covid-19, “Avvocatura in missione”, richiesta a Ministro Salute per cure domiciliari pazienti

DE BERTOLDI – Al Ministro della salute. –
Premesso che:
l’associazione “Avvocatura in missione”, in relazione all’emergenza epidemiologica determinata dal coronavirus sull’intero territorio nazionale, è intervenuta pubblicamente, nell’ambito delle procedure previste per le terapie di cura adottate per fronteggiare la pandemia, attraverso una formale richiesta al Ministro in indirizzo, al fine di approfondire i motivi per i quali il servizio sanitario nazionale non abbia considerato sin dall’inizio della crisi sanitaria l’opportunità di curare i malati direttamente nella propria residenza;
l’associazione si domanda i motivi per i quali i medici che hanno curato a casa o addirittura attraverso internet i malati di COVID-19, e che hanno riscontrato risultati di guarigione e non di ospedalizzazione, non sono stati ascoltati e considerati adeguatamente, a differenza del personale sanitario prescelto, nei confronti del quale è stata prestata maggiore attenzione attraverso l’uso dei social media;
l’interrogante rileva come il 4 marzo 2021 il Tribunale amministrativo del Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata dai medici del “comitato cura domiciliare COVID-19”, ritenendo fondata la richiesta dei medici nel prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni “in scienza e coscienza”, contraddicendo pertanto la nota dell’Agenzia italiana del farmaco, che invece aveva previsto nei primi giorni di malattia la sola “vigile attesa” e la somministrazione di paracetamolo;
a seguito della decisione del TAR, il documento dell’associazione “Avvocatura in missione” evidenzia pertanto la necessità di una revisione in tempi rapidi delle linee guida ministeriali, al fine di mettere al centro il cittadino con i propri diritti alla libertà, alla salute e al lavoro, rivedendo al contempo l’impostazione del servizio sanitario nazionale per aumentare il numero dei medici di base, fornendo loro gli schemi di terapie che hanno funzionato,
si chiede di sapere:
quali valutazioni il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto;
se condivida le osservazioni da parte del “comitato cura domiciliare COVID-19” finalizzate a contrastare tempestivamente gli effetti causati dal virus direttamente a domicilio, tutelando il diritto alle cure senza alcuna limitazione in ogni regione;
quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di rivalutare, alla luce del rapporto tra rischi e benefici, l’utilizzo di terapie precoci domiciliari da parte dei medici nei pazienti delle tipologie indicate dallo stesso comitato.