La Voce e la Vita della Chiesa: lettera aperta a don Alfonso Santamaria ad una settimana dal decesso
Diac. Francesco Giglio
Carissimo don Alfonso, in ricordo della nostra antica amicizia, ora che sei andato a celebrare la tua liturgia nella Gerusalemme celeste, sento la necessità di dirti grazie per i tuoi tanti “servizi” svolti a favore dei tuoi confratelli sacerdoti. La nostra amicizia risale ai tempi della rinascita dell’Azione Cattolica a Salerno. Rinascita voluta dal compianto arcivescovo Mons. Gaetano Pollio. Da Responsabile del Settore Giovani di A.C.I. in seguito ad una mia richiesta, abbiamo dato vita nella tua parrocchia di S. Esustachio ai gruppi di adulti, giovani e ragazzi dell’Azione Cattolica. In seguito ci siamo ritrovati a lavorare per la crescita e le attività dell’ANSPI. In quella bellissima stagione durata parecchi anni, hai avuto la possibilità di incontrare tantissimi ragazzi, giovani e parroci. Tra i tuoi tanti lungimiranti e profetici impegni non è mancata la particolare attenzione al nascente ripristino del Diaconato permanente. Infatti intercedendo, favoristi l’inizio del cammino preparatorio del primo Diacono della nostra diocesi. Con lui e Mons. Tisi cominciò la primavera del Concilio e la nascita in diocesi, nel lontano 1973, del cammino di formazione per i futuri Diaconi. Insieme a Mons. Pollio hai acceso quella fiammella che in quasi 50 anni ha prodotto, formato ed ordinato circa 100 Diaconi. Ricordo con immensa gioia la sera del 5 ottobre del 1980, quando proprio nella vecchia chiesa di S. Eustachio, per l’imposizione delle mani di S.E. Mons. Pollio veniva ordinato diacono Rizzo don Benito. Il nostro fraterno rapporto non si è mai interrotto e dal 1994 abbiamo insieme operato per la FACI e dal 2010 abbiamo preso la buona abitudine di andare a trovare i sacerdoti anziani o ammalati. Incontri questi che sono serviti a rinvigorire la fraternità sacerdotale e testimoniare la particolare attenzione della Chiesa locale nei confronti dei tanti sacerdoti, che per raggiunti limiti di età o per motivi di salute erano costretti in casa. Sono sicuro che molti di questi tuoi confratelli oggi ti hanno accolto gioiosamente nella Casa del Padre. Da amico, fratello e compagno di viaggio, anche se con un poco di tristezza per la tua dipartita ti rinnovo il mio grazie e sono certo anche quello di tutta la Chiesa che è in Salerno-Campagna-Acerno. La tristezza è però mitigata dal fatto che hai lasciato questo mondo nel giorno della Trasfigurazione del Signore. Questa speciale concomitanza è sicuramente segno dell’Amore che il Padre celeste aveva per te e per questo ha voluto farti partecipe del grande mistero di morte e resurrezione di Gesù.
Sei andato a far festa in cielo e speriamo di ritrovarci un giorno commensali alla stessa mensa. Con fraterno affetto ti ringrazio per tutto il bene che hai fatto e ti rinnovo la mia incondizionata ammirazione per l’umile ma stupendo esempio di servizio, da te svolto, a favore di Cristo, della Chiesa e dei fratelli. Tuo fratello nel ministero diaconale.