Salerno: Gruppo consiliare “Oltre” preoccupato “A rischio tenuta democratica comunale, Amministrazione nega confronto pubblico e dialogo”

Sta lasciando strascichi e polemiche l’ultima seduta del consiglio comunale di Salerno, andata in scena ieri mattina a Palazzo Guerra. A scatenare il casus belli sono state le due mozioni presentate ad inizio lavori dai consiglieri comunali del gruppo “Oltre” Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo, Corrado Naddeo, Nico Mazzeo, Donato Pessolano e Giuseppe Ventura e controfirmate anche da diversi esponenti di minoranza e opposizione.
Nello specifico, gli esponenti di “Oltre” avevano chiesto al sindaco Enzo Napoli di dare mandato agli uffici competenti di avviare l’iter relativo al conferimento di un attestato di benemerenza alla Sanità salernitana e quindi a tutti gli operatori sanitari di Salerno, dai medici a chi svolge le pulizie, per il durissimo lavoro svolto in questo primo anno di pandemia Covid, e della cittadinanza onoraria per un giovane cittadino di nazionalità nigeriana – John Tony –, da mesi è intento ad un quotidiano e volontario lavoro di ripulitura delle strade cittadine, come riconoscimento del suo impegno e della sua volontà di integrarsi alla comunità salernitana.
Sulle due mozioni presentate ieri mattina si è letteralmente scagliata la maggioranza di centrosinistra guidata dal primo cittadino Enzo Napoli. Il presidente del consiglio comunale Ferrara ha chiesto di mettere ai voti l’ammissibilità delle due mozioni, votazioni che si sono concluse con due pareggi (13 voti favorevoli e 13 contrari).
«Per quel che ci riguarda si è trattato esclusivamente di una ritorsione politica del tutto strumentale – scrivono i consiglieri di Oltre – e vogliamo che sia chiaro come tra i 13 voti contrari, compreso quello del sindaco e del presidente del consiglio comunale, ci siano anche quelli di ben tre medici di Salerno, che hanno di fatto negato un semplice e nobile attestato di riconoscenza dell’intera città da noi rappresentato nelle Istituzioni alla stessa categoria alla quale loro appartengono. È evidente che si tratta di un cieco ostruzionismo politico che però mette a rischio la stessa tenuta democratica di Palazzo Guerra, dove non si accetta il dialogo e il confronto con chi non risulti allineato e che, ancor più miseramente, tende a voler apporre la propria bandierina quasi si trattasse di una corsa a chi arriva primo. Una nefandezza morale di cui questa maggioranza si assume la responsabilità. A differenza loro, quando si è discusso dell’odg relativo alla concessione della cittadinanza onoraria al giovane egiziano Patrick Zaki, non abbiamo avuto alcuna esitazione a votare favorevolmente quantunque, e parimenti, non vi fosse stata alcuna discussione nelle commissioni dei giorni precedenti».
Nel corso dello stesso consiglio comunale – anche questo convocato esclusivamente su sollecitazione dei consiglieri di Oltre e di altri esponenti di minoranza – si è registrata comunque una vittoria politica dei sei consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza lo scorso 30 dicembre: sono stati infatti approvati gli ordini del giorno relativi alla tutela e rilancio dell’economia locale e per l’accorpamento dei servizi per la manutenzione del verde pubblico e soprattutto quello relativo alla destinazione d’uso dell’ex palazzo del tribunale di Salerno, che solo grazie all’iniziativa portata avanti dal gruppo consiliare “Oltre”, dal collega Lambiase e appoggiata anche dai consiglieri di maggioranza Fiore e Scannapieco, è stato destinato “in modo esclusivo” a finalità pubbliche laddove, contrariamente a quanto predisposto dalla maggioranza, si lasciava aperta una porta alla possibilità di un uso anche privatistico.