La Voce e la Vita della Chiesa: “La Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe “

Diac. Francesco Giglio

La Chiesa oggi pone alla nostra attenzione la Santa Famiglia, come descritta nel Vangelo di Luca ( 2,22-40):

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore»,  e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore…Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui”.

Fa certamente tenerezza immaginare Giuseppe e Maria aggirarsi timidamente negli ampi spazi del ricostruito tempio, in mezzo ad un viavai di gente indaffarata, alle preghiere pronunciate ad alta voce, all’odore dell’incenso mischiato alla carne bruciata… Sono lì ad assolvere un gesto di obbedienza secondo la Legge mosaica: un’offerta da compiere per riscattare il primogenito, un rito che ricorda che la vita appartiene a Dio e a lui ne va riconosciuto il dono. Gesù obbedisce alla Legge, Dio si sottomette alle tradizioni degli uomini. Nell’obbedienza vuole cambiare le regole, nel solco della tradizione vuole ridare vitalità e senso ai gesti del suo popolo. Quanti bambini saranno entrati in quel Tempio, quante migliaia di bambini con genitori giovani e poveri avrà visto Simeone?

Eppure riconosce e prende tra le sue mani il Salvatore d’Israele, come se fosse un’offerta, lodando Dio. Sopraggiunta l’anziana profetessa Anna, senza neppure toccare Gesù, si mette a lodare Dio. Sono due personaggi conosciuti nel Tempio, poiché lo frequentano assiduamente. Hanno una certa dimestichezza con quei luoghi, con la fede ebraica, con le Sacre Scritture. Ma la loro fede non è un semplice “costume”. È una fede viva, attenta e aperta a quanto il Signore propone. È proprio per questo che riescono a riconoscere il Signore. Quanti di noi, andando quotidianamente a Messa, pregando, digiunando e facendo opere di bene riconoscono il Signore quando passa nelle sembianze di un bambino, di un anziano o anche sotto le specie eucaristiche?
L’anziano Simeone , insieme alla profetessa Anna , nel tempio, riconoscono che le antiche promesse si sono compiute in Gesù. E lo proclamano Salvatore, luce delle nazioni e gloria d’Israele. La Santa Famiglia è piuttosto particolare, un modello non molto convenzionale. Il mistero, quindi, circonda questa particolare famiglia che si distingue per il suo contatto con Dio, l’ascolto attento della sua Parola, e  l’obbedienza allo Spirito Santo. Secondo i racconti dei vangeli, vissero certamente le difficoltà di una famiglia umile, il lavoro, la speranza, il silenzio, il lasciar agire Dio dinanzi a situazioni poche chiare, la fede in Dio e l’apertura agli altri. Tra Gesù, Maria e Giuseppe esiste un clima di affetto e responsabilità.

Nella Santa Famiglia, infatti, i padri, le madri, i figli trovano divine lezioni di pazienza, di castità, di amore familiare, di laboriosità e di religiosità. Nella famiglia Gesù visse, lavorò, pregò per tanti anni e così la restaurazione cominciò dalla famiglia. Papa Leone XIII nell’invito a consacrare le famiglie cristiane alla Santa Famiglia disse:” Se avremo famiglie ordinate, avremo una società ordinata”. La buone famiglie cristiane sono garanzia di una vita sociale conforme ai principi del cristianesimo. Non vi è statista o sociologo che disconosca questo principio. Occorre, però, notare in modo assoluto che solo il cristianesimo ha in sé la dottrina, la morale e i mezzi soprannaturali di grazia per una perfetta vita familiare. In occasione della Festa della Santa Famiglia di Nazareth, Papa Francesco ha scritto : “Gesù, Maria e Giuseppe benedicano e proteggano tutte le famiglie del mondo, perché in esse regnino l’amore, la gioia e la pace”.  In più occasioni Papa Bergoglio si è pronunciato in questo ambito, ricordando che: ”nonostante le difficoltà, la famiglia resta il luogo privilegiato dove sperimentare l’amore e ogni volta che le famiglie, anche quelle ferite e segnate da fragilità, fallimenti e difficoltà, tornano alla fonte dell’esperienza cristiana, si aprono strade nuove e possibilità impensate”.

Auguri a te Chiesa, famiglia di famiglie. Auguri a te famiglia, che malgrado le difficoltà della vita resti unita e compatta. Auguri a te famiglia, che sperimenti il dolore della separazione. Auguri a voi fidanzati, che vi apprestate a creare una nuova famiglia. Auguri a quanti vivono, per svariati motivi, la lontananza dalle loro famiglie.

Possa la Santa Famiglia di Nazaret, vero modello di vita cristiana, essere guida, aiuto, sostegno e conforto per tutti  noi.