Salerno: Cisl, criticità U.O.C. di Ortotraumatologia e mancanza percorso Covid-19, lettera ad autorità

In riferimento all’oggetto spiace dover ritornare sull’argomento ma, in considerazione che codesta azienda non solo non riscontra le note della scrivente e non mostra nel concreto capacità attuativa ed applicativa  nel definire percorsi di contrasto all’ agente infettivo Covid-19, benchè sollecitata da oltre un mese dall’insorgere di un focolaio infettivo nel reparto in questione che ha convolto  sei professionisti, tra medici ed infermieri risultati positivi al primo focolaio, si vede costretta ad informare tutti gli organi ed organismi competenti, al fine di determinare autorevoli interventi a salvaguardia di utenti e lavoratori
Dai giornali si è appreso che i NAS hanno verificato i percorsi e che il tutto si presentava a norma di sicurezza, ma forse non quello riguardo il percorso relativo al paziente ortopedico.
A distanza di sollecitazione ad avere estrema attenzione sulla materia, nulla è stato risolto né tantomeno è stato modificato, per garantire l’incolumità sia dei pazienti afferenti al pronto soccorso ortopedico, sia nel reparto di U.O.C. Ortotraumatologia.
Si allega alla presente anche la nota sottoscritta dai  dipendenti ivi operanti ed  indirizzata alla direzione strategica che denunciano lo stato dell’arte ancora incompiuto dei lavori, anzi mai partiti, l’ insicurezza e la paura dei dipendenti in un nuovo contagio, rimarcando il fatto che il nostro denunciare continuamente la mancanza di percorsi in sicurezza, la riconversione di reparti solo sulla carta, la migrazione di collaboratori sanitari verso lidi nordici, non è semplice iniziativa demagogica ma dimostrazione che non si è sul pezzo, si è lontani dalla realtà e si fa di tutto per mettere in difficolta gli utenti e i dipendenti.
Si allega altresì la nostra nota con prot. n° 1648, datata 24 settembre 2020, antecedente al verificarsi del focolaio virale con conseguente chiusura temporanea del reparto, dove avevamo stigmatizzato l’ errato percorso in piena pandemia,  dove i pazienti che necessitano del pronto soccorso ortopedico (2° piano –corridoio A-B) creavano assembramenti per motivi di spazio, dove non era possibile effettuare tamponi poiché prevederlo in situ e constatando eventuale positività dopo che l’utente ha attraversato i locali che dal pronto soccorso generale si dirigono presso la sede della unità operativa  –  corridoi, ascensori e scale –  era motivo di aumento del rischio da contagio e compromissione degli ambienti dal virus SARS CoV 2 (Covid-19).
Ebbene nulla è cambiato da allora, dopo quasi due mesi.
Più volte abbiamo rimarcato l’importanza dell’organismo paritetico, soluzione a noi gradita per velocizzare i processi in materia di innovazione e gestione della politica aziendale/dipartimentale rispetto agli obiettivi previsti organismo obbligatorio sia in termini di contratto nazionale che più volte richiamato in tutti i protocolli tra governo ed organizzazioni sindacali.
Pertanto in considerazione che la direzione strategica continua in questo atteggiamento irresponsabile ed irrispettoso dell’obbligo del confronto con le parti sindacali, per la qualcosa si rappresentano gli estremi di condotta antisindacale ai sensi e per gli effetti dell’art. 28 L. 330/1970, si esprime la tutta la nostra delusione.
Resta inteso che la scrivente è disponibile ad un eventuale confronto in ogni modalità ritenuta perseguibile, ma ritiene opportuno denunciare le eventuali inadempienze di codesto ente richiedendo   un autorevole intervento agli organi competenti al fine di vigilare sulla materia.
 
 

                                                                                  Il Segretario Generale

                                                                                  Pietro Antonacchio