Scomparsa Gigi Proietti: cordoglio nazionale all'impareggiabile interprete "Preferisco il Paradiso"

Rita Occidente Lupo
Ci sono personaggi che lasciano il vuoto intorno, con la loro scomparsa, non solo tra le lacrime di parenti ed amici. Quando hanno vissuto senza smentite il proprio tempo, riuscendo a dare il meglio di sé, senza montare in vanagloria. Così per il noto Gigi Proietti, che domani riceverà dalla Capitale l’ultimo saluto, anche dell’intera Urbe, per il lutto cittadino proclamato dalla Sindaca Raggi. Perché l’attore romano, versatile, amico del piccolo schermo, entrando con discrezione nella case italiane anche con il seguitissimo “Maresciallo Rocca”, ha vissuto con leggerezza anche il drammatico che si cela dietro certe situazioni.
La vena artistica, coltivata già dalla giovinezza musicalmente, esplosa nelle pionieristiche esperienze Laboratoriali: non a caso l’appellativo di mattatore. Notevole il successo sin dagli inizi degli anni Sessanta, grazie alle sue doti di affabulatore e trasformista. Il teatro vede spegnersi con lui un’autorevole voce contemporanea, avendo calcato i più noti palcoscenici, tra bagni di folla. Ma anche sul piccolo schermo graffiante affermazione, come nel cinema.
Indimenticabili per la RAI San Filippo Neri nella miniserie Preferisco il Paradiso, il cardinale Romeo Colombo da Priverno in L’ultimo papa re, il misterioso generale Nicola Persico in Il signore della truffa, e lo stravagante giornalista Bruno Palmieri in Una pallottola nel cuore.
Eclettico, amando anche il canto, non si tirò indietro con artisti del calibro di Peppino Di Capri. Una vita decisamente intensa la sua, che con l’andare degli anni, ha iniziato a metterlo dinanzi al suo cuore…quasi affannato nel dover tener dietro il suo vulcanismo! Dopo un delicato intervento aortico, per circa quindici anni ha cercato di dar retta al cuore, tenendolo sotto controllo, ma per il suo 80° compleanno, proprio quel cuore che aveva sempre sollecitato il suo andare agli altri con umiltà, il suo schietto, ma essenziale, tratto di vita, senza mai rinnegare un profilo moderato, gli è venuto veno, oscurandogli la scena di questo mondo e senz’altro accompagnandolo in quel viaggio verso il Paradiso, al quale invogliò in San Filippo Neri.