Campania: Regionali, De Luca-Caldoro, tigre contro tigre?

Rita Occidente Lupo

Lui non parla…dice! Lui non urla…ragiona! Lui non aggredisce…ma porta avanti con sobrietà il pensiero!

Stefano Caldoro, un gran signore! Serie gentleman di zecca, che anche scorciandosi le maniche, come iniziò a fare Matteo Renzi, rubando la naturalezza alla moda americana, rimanda un notevole piglio distinto…che poco s’addice a chi invece arringa, affanna la piazza, nel costante tentativo dell’assalto a Forte Apache! Alla fine, dopo tanto pensare e rimuginare chi dovesse affrontare, dinanzi all’elettorato, il teutonico Governatore uscente Vincenzo De Luca, graziato dalla pandemia al punto da passare per il Vincenzissimo che fa benissimo, la fumata bianca del Centrodestra. Per mancanza di candidati, pronti ad essere immolati sull’altare del consenso unanime o perchè il dictat del Cavaliere va rispettato dagli alleati. Seppur si vestano d’autonomia, avendo cavalcato l’onda vincente del “Via lo straniero!”

Una battaglia dura, quella che il popolo campano assisterà a colpi di fioretto o di sciabolate. Coronavirus permettendo! Perchè il virus ancora nell’aria libera, anche se pare stia dando una boccata di ripresa all’economia collassata, grazie anche alla bella stagione, sarà artefice anche in parte dell’esito delle urne! La Sanità detiene la leadership, anche se grazie a Dio la Campania non ha registrato il focolaio endemico come al Nord del Paese, per cui le vittime della misteriosa pandemia,  contenute! Ciò non toglie che il panico, la caccia all’untore, la fobìa sociale per gl’interrogativi asintomatici, hanno  reso il lockdown claustrofobico. Ed in tale emergenza, chi s’è mosso con piglio decisionista e tempestivo, finendo anche sui network in chiave umoristica, De Luca: pre Covid in caduta libera, poi di giorno in giorno risalente la china della notorietà nel panorama nazionale.

E questo la dice lunga in termini di propaganda elettorale: ormai il Governatore, dal piglio contratto e dal pugno forte con o senza lanciafiamme, riferimento perfino per anime sparse del Centrodestra. Ma prima del verdetto delle urne ancora tanti giorni: tutto può accadere! Tanto può esser rimescolato: il consenso democratico  sempre un’incognita, affidato al segreto della cabina elettorale che, in ossequio ad ogni distanza sociale, non dà mai certezze nei sondaggi …spesso pilotati!