Pittomatematica complessa, quadri e disegni raffiguranti mondo matematico inserito nel contesto sociale e storico

Giuffrida Farina   

L’Arte può essere visualizzata anche quale “gioco matematico”, finzione ludica coinvolgente la scienza regina, la Matematica, dominio del campo scientifico coesistente con tutte le espressioni artistiche, con le manifestazioni di creatività, e con quelle sociali. Siamo continuamente circondati ed avviluppati  -magari senza esserne pienamente coscienti- da computazioni algebriche, da entità geometriche, da grandezze vettoriali (i vettori, ad es. visualizzabili quando ci spostiamo da una località ad un’altra), da algoritmi…

In campo musicale, le note vanno armonizzate tra loro, la complessiva sfera artistica è in accordo con leggi e principi matematici, risulterebbe impossibile disaccoppiare l’universo matematico da quello delle arti figurative e dal mondo musicale. Equilibrio musicale e di forme, creatività priva di vincoli e di frontiere: la critica letteraria valutava una delle poesie più belle del poeta triestino Umberto Saba, il componimento lirico  dedicato alla moglie, comparata a tutti gli animali: tuttavia tale creazione ricevè la perentoria disapprovazione della consorte, che riteneva innaturale accostarla e paragonarla a una pollastra,a una vacca giovane (giovenca), a una cagna, a una coniglia selvatica…Insomma, altro che deificazione DolceStilnovista!!!

Eppure, l’Arte non può essere imprigionata in una rigida gabbia di riproduzione ordinata del reale e di assoluta coerenza con esso,pensiamo alle straordinarie opere di Marcel Duchamp (la cui Genialità partorì l’ideazione di ready-made e assemblaggio, ed anima il Dadaismo e la Corrente Surrealista) o a quelle di analoga intensità culturale elaborate da Piero Manzoni (merda d’artista inscatolata), alle opere ed idee (fenditure e fori realizzanti uno spazio plastico sulla tela) di Lucio Fontana…I creativi del XXI credo esploreranno sempre più intensamente il -definiamolo- “mondo nanometrico”, le misteriose Terre dell’infinitesimo, idea sproporzionata per la mente umana quale d’altronde l’analogo -ma in termini invertiti- concetto di infinitamente esteso. Per quanto riguarda il linguaggio “scientifichese” più o meno accentuato, dal quale si è sempre distaccato il meraviglioso divulgatore scientifico -specializzato nel settore della Fisica delle particelle elementari e pioniere della energia nucleare in Italia- Professor Antonino Zichichi, il suo trasmettere Emozioni coinvolgenti il grande pubblico, è in netta antitesi con le teoriedel matematico e filosofo francese René Thom; secondo le quali, a causa del carattere “non discorsivo” delle Scienze Matematiche, l’insegnamento delle stesse <<dovrebbe cessare verso i quindici anni. A questo stadio, i ragazzi si dividono tra l’uno per cento che è in grado di capire la matematica complessa e il novantanove per cento che mai ci riuscirà, in nessun modo. E’ del tutto inutile voler inculcare ad ogni costo la matematica in menti che le sono chiuse>>.

(GUY  SORMAN.I VERI PENSATORI DEL NOSTRO TEMPO,  LONGANESI EDITORE, 1990). A parte il fatto che occorrerebbero -numerose- riflessioni profonde  in  merito  a   queste “aperture” o “chiusure” mentali nei confronti della Scienza Regina, ma anche sforzandosi di accettare la linea concettuale  di Thom, dovremmo poi estenderla  all’area scientifica nella sua totalità; per citare un esempio, il concetto di “entropia”(termine magico, evocante idee astruse appartenenti a  chissà quali impenetrabili  mondi): equivale ad evoluzione ovvero ad “ incremento del  disordine”: ogni nostra  azione quotidiana, un generico gesto, un qualunque atto provoca un aumento del disordine  nelle  particelle  costituenti l ‘universo; dunque, il  caos atomico e  molecolare dell ‘uni verso, al termine  di ogni azione o  d i una generica trasformazione, è maggiormente esteso, è più intenso del caos atomico e molecolare iniziale. Se poi si vuol fare pura “intrasmissibile” accademia, possiamo tirare in ballo equazioni differenziali ed integrali, ma sarebbe completamente insensato. Ritornando al legame tra mondo matematico e mondo artistico, propongo ai lettori, nel prossimo numero ed in quello successivo, una sequenza di mie elaborazioni (concernenti l’interazione tra i due mondi, il rigoroso mondo matematico inserito nel contesto sociale e storico) nelle quali illustro un’idea oppure un evento, associandoli ad un ente matematico; concetto e rappresentazione dunque coesi nella raffigurazione. Nel 1995 completai un dattiloscritto, un saggio che intitolai:

LA PITTOMATEMATICA COMPLESSA:IDEE PER SCANDAGLIARE UN’ISOLA.ORNAMENTI DI EQUAZIONI: RISOLUZIONE ARTISTICA DI ESSE.

Illustravo e spiegavo, credo in termini semplici, operatori matematici “complessi” ai quali associavo una mia raffigurazione, inoltre risolvevo in termini non matematici particolari equazioni ovvero ottenevo il risultato corredando l’immagine con un testo di note esplicative;inviai il dattiloscritto ad un Centro Culturale al quale ero iscritto,il Centro Internazionale Eugenio Montale, la cui presidentessa era la poetessa Maria Luisa Spaziani. L’immagine che segue contiene due comunicazioni (quella della artista letteraria Spaziani e la mia), integrate da due dipinti su tela; titolo: 1)Le idee: dell’infinito e dell’infinitesimo. 2)La scomparsa della Civiltà degli Indiani d’America, raffigurata con la curva esponenziale. Il diagramma di funzione esponenziale (arco di curva che vertiginosamente s’impenna) è il grafico che più d’ogni altro grafico illustra un incremento rapidissimo di una determinata grandezza (per esempio denaro) in un determinato periodo di tempo.