Ci sono sempre delle cose più importanti

Padre Oliviero Ferro

Un uomo disse un giorno a sua moglie e ai suoi sei figli: “Vado a caccia”. Se ne andò nella foresta con le sue armi e le provviste. Ora, in questa foresta, abitava un grande elefante che inghiottiva gli uomini crudi e interi. L’uomo, sfortunatamente, lo incontrò in una curva di un sentiero. Non ebbe il tempo di prendere la sua lancia che fu inghiottito. Il giorno dopo, la moglie partì alla sua ricerca, incontrò l’elefante e fu inghiottita con il vestito e le sue collane. Poi, uno dopo l’altro, i cinque primi figli presero la stessa strada. Non restò che l’ultimo. Avendo avuto in eredità una capra, un coniglio e due anitre, vendette il coniglio per comperare un coltello ben affilato, sgozzò la capra e fece della sua pelle un tamburo, mangiò le due anitre per essere più forte, poi entrò nella foresta. All’inizio, incontrò una vecchia che cercava dei funghi. Ascoltò la sua storia e gli disse: “Suonami il tamburo”. Rifiutò e passò oltre. Poi incontrò un cacciatore che gli chiese: “Suonami il tamburo, perché possa danzare” Il ragazzo rispose: “Qui non si tratta di danzare. Ho delle cose più importanti da fare”. Alla fine, si vide naso a naso con l’elefante che ne fece un boccone. Hop. Eccolo nello stomaco dell’enorme bestia golosa. Allora prese il suo coltello ben affilato, tagliò la pelle dell’animale a destra, se ne uscì e fece uscire anche il padre, la madre e i suoi cinque fratelli. Solo allora si mise a battere il tamburo e tutta la famiglia si lanciò nella danza.

Come dice il proverbio: “La grande scimmia è in testa al battaglione; è lei che prende l’iniziativa dell’attacco” (quando si cerca un uomo valoroso per un lavoro duro, una iniziativa coraggiosa, un progetto ambizioso, fatti avanti. Abbia almeno un progetto che stai studiando; rimani rivolto verso l’avvenire).