Salerno: Fondazione Alfonso Gatto, dibattito su idea creativa di distanziamento sociale

La situazione di emergenza e l’attuazione della fase due rendono necessaria un’analisi sul lavoro dell’artista e sull’idea creativa di distanziamento sociale nell’arte pubblica. La Fondazione Alfonso Gatto intende dare vita ad un dibattito aperto intorno al rapporto creativo tra l’artista, il distanziamento ed il “fruitore finale” per una ridefinizione del concetto stesso di “opera d’arte”.

Obiettivo del dibattito è quello di ricercare e fornire gli strumenti per un approccio creativo, innovativo dell’arte pubblica intesa come contenitore espressivo collettivo e organismo di un paesaggio vivente. Una discussione, quindi, che ridefinisce il ruolo del fruitore, emancipato dalla passività di semplice “spettatore”, ponendolo all’interno dell’opera per abitarla, viverla e trasformarla in un rituale profondamente emotivo che ha nel proprio “atavismo” un elemento di grande innovazione, generatore di consapevolezza e contatto intimo con la propria sensibilità in un sentimento di comune vicinanza. Vicinanza non più fisica ma emotiva, fortemente sensoriale, immersiva, un’esperienza in cui i cinque sensi entreranno in gioco per “leggere” un’opera fatta di vista, tatto, udito, olfatto, gusto e … tempo in quanto la fruizione dell’opera d’arte dovrà esistere non soltanto nel momento in cui essa – è – ma prima e dopo, in una dilatata elaborazione personale.

Una discussione infine sulla ridefinizione dell’opera d’arte, come produzione creativa relazionale,  all’epoca del distanziamento sociale è ridefinizione dello “spazio degli uomini” nell’ambito di un processo di trasformazione urbana delle città  e quindi anche delle abitudini dei suoi abitanti.