Salerno: Goliardi ai tempi del Coronavirus, raccolta fondi per Azienda “Ruggi D’Aragona”

I Goliardi dell’Università di Salerno, sotto la spinta del giovane Sultano Francesco Bartiromo, ad onta della proverbiale “pauperitas” degli studenti, devolvono oltre €.300,00# fino ad ora raccolti agli Ospedali Riuniti S:Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno quale contributo per combattere il Covid -19.
Promotore della raccolta-fondi il XVI Sultano del Sultanatus Salernitanus Sacra Palma, Abdul Hamid Mubtahij, a.s. Francesco Bartiromo, dottore Tecnico Sanitario di Radiologia Medica.
La raccolta continua, per chi volesse aderire.
L’encomiabile iniziativa dei Goliardi di Salerno ancora una volta denota e conferma che la Goliardia non è soltanto gioco, spensieratezza e ludico disimpegno, come molti credono, ma anche matura responsabilità, solerte impegno e generosa,fraterna solidarietà, secondo la loro gloriosa e nobile Tradizione.
Nei momenti solenni in cui la Storia ha chiamato, i Goliardi, ferventi d’ardore, di ideali e ricchi di Pensiero, , hanno sempre risposto agli ardui cimenti, sacrificando senza remore la loro giovinezza.
Così fecero nel Risorgimento Italiano gli intrepidi Goliardi di Pisa e di Siena del Battaglione Universitario Toscano il 29 maggio 1848 nella celeberrima battaglia di Curtatone e Montanara, i quali, mozzarono la punta ai loro berretti goliardici che impedivano la mira, ed affrontarono, benchè inesperti, le agguerrite e sovrabbondanti  truppe austriache del generale Radetzkj, “affratellandoli pel sangue sparso pugnando, gli uni a fianco agli altri,contro le signorie e le bajonette dello straniero”, mirabile esempio di coscienza e di virtù.
Non da meno furono i Goliardi di Padova l’8 febbraio 1848, giorno di lotta per la libertà, i quali, pressochè disarmati, insorsero contro la dominazione austriaca. Giornata dei “Fasti Universitari”, che ancora oggi si celebra ogni 8 febbraio, sotto l’egida del Tribunato degli Studenti di Padova, ove accorrono i Goliardi di tutta Italia.
“In quei giorni – testimoniava Renato Fucini, con Pascoli, Giusti, Abba e Carducci universitario a Pisa tra il 1859 ed il 1863 –  poche e serene passioni agitavano i cuori di noi giovani: l’amor della Patria e l’ardore sconfinato di goderci la vita; tutti noi avevamo che uno scopo: cacciare gli austriaci dal suolo italiano.”
Altrettanto eroici furono i “ragazzi del ’99” nella prima guerra mondiale, i quali numerosi si arruolarono volontari per combattere, in difesa dei propri ideali, l’agguerrito nemico; gli “Studenti Partigiani” nel II conflitto mondiale, che impavidi affrontarono “la prova del fuoco”, con numerosissimi caduti.
Le Università furono fucine di Patrioti.
Dall’Unità d’Italia alla seconda guerra mondiale il dato di fondo della Goliardia Italiana fu il Patriottismo.  “Di canti di gioia , di canti d’amore, … la Patria faremo col petto e col cuore; … dai lacci sciogliemmo l’avvinto pensiero, ch’or libero spazia nei campi del vero; … ribelli ai tiranni, di sangue bagnammo le zolle d’Italia; fra l’armi sposammo in sacro connubio la Patria  e il Saper …”
Giovani generosi, che offrirono la vita, ancora piena di speranze, sui campi di battaglia.
“Li abbiamo salutati alla stazione,fra grida e canti,dal primo fino all’ultimo vagone. …. Hanno riposto i libri nel cassetto, hanno preso il moschetto e sono andati, spavaldi, a fare il gioco dei soldati, ….. son partiti con un pò di boria,a cercar la gloria ! ….. Ebbene, Professore, lasci stare la storia e la filosofia, venga a veder questo treno com’è pieno di fede e di coraggio. Forse lei pure si unirebbe al viaggio, per conoscer la morte e per cantare forte i canti vivi della Goliardia !….La storia non si scrive con l’inchiostro, ma si scrive col sangue, il sangue nostro ! E morire, cantando, a cuor contento, è la filosofia dell’ardimento ! “
.
Durante il Fascismo, al contrario della maggior parte degli Universitari che aderirono al G.U.F. – Gruppi Universitario Fascisti, i Goliardi, rifiutarono di farsi irreggimentare, per propugnare il loro libero Pensiero permeato di Cultura e Intelligenza; nel 1924 venne costituita ” l’Unione Goliardica per la Libertà”; nel 1927 sorse il giornale “Goliardo Rosso”, primo esempio di stampa clandestina studentesca; altri giornali antifascisti furono “Squilla Goliardica” e il “Goliardo”.
Quando nel 1937 Mussolini decretò la soppressione della Festa della Matricola, le reazioni dei Goliardi furono consone allo spirito goliardico: il suo gerarca Starace, in visita agli studenti di Padova, venne portato in trionfo di viva forza dai Goliardi, i quali, però, per tutto il tragitto, gli spillonarono il fondoschiena;  a Bologna, i Goliardi, sfidando la violenta reazione  delle guardie fasciste, che vi fu, inscenarono un funerale alla soppressa Festa della Matricola, che invece si tramutò in un farsesco funerale di Starace con tanto di cassa da morto e di funebre litania: “Qui giace Starace, fesso e rapace, mordace mendace, vestito d’orbace. Requiescat in pace.”
Molti studenti/goliardi dissidenti furono condannati al confino o,peggio ancora,inviati sul fronte russo.
Con la caduta del regime, ” l’Unione Goliardica per la Libertà”, che più aveva ostacolato l’entrata del fascismo nelle università, lanciò un appello a tutti gli studenti: “…la libera voce dei Goliardi, che fu l’ultima ad essere soffocata, risuoni prima ad indicare la via della resurrezione nazionale. Viva la Libertà.”
Proclamata la Repubblica, l’8 aprile 1946, i Principi della Goliardia Italiana, si riunirono al Caffè Florian di Venezia e coniarono la storica definizione di Goliardia: ” Goliardia è cultura e intelligenza, è amore per la libertà e coscienza delle proprie responsabilità sociali di fronte alla scuola di oggi e alla professione di domani.
 E’ culto dello spirito che genera un particolare modo di intendere  la vita alla luce di un’assoluta libertà di critica, senza pregiudizio alcuno di fronte agli uomini e alle istituzioni. E’, infine, culto delle antiche tradizioni che portarono nel mondo il nome delle nostre libere Università di Scholari.”
                    – Marcello Feola – Principe della Goliardia Italiana –