San Giovanni Rotondo: Casa Sollievo della Sofferenza, dottore Cascavilla “Ospedale Covid in prima linea”

Rita Occidente Lupo

La specialistica struttura Casa Sollievo della Sofferenza, voluta da San Pio da Pietrelcina e realizzata coi proventi dei fedeli negli anni, inaugurata il 5 Maggio 1956 come gioiello della carità, il Santo raccomandava ai medici di portare al capezzale degl’infermi prima l’amore e poi le terapie farmacologiche, in prima linea per la cura del Covid-19. I 900 posti letto, i 30 Reparti snodati tra le branchie specialistiche, per 4300 prestazioni sanitarie, ha avuto una riorganizzazione, scaturita dal Virus che sta impazzando nel mondo, inginocchiando i Paesi. A Casa Sollievo i Medici ed il personale sanitario hanno risposto di buona lena alle nuove esigenze del tempo e si son ritrovati a gestire l’emergenza e la nuova fase post Covid.

“Nell’area specifica Covid- dichiara il Dirigente medico Leandro Cascavilla e vicePresidente nazionale dei Gruppi di Preghiera Padre Pio, che hanno la sede centrale nell’Ospedale– vengono ricoverati i pazienti con la patologia conclamata, mentre coloro che superano la fase intensiva e necessitano di esser seguiti nel periodo convalescenziale, nel Post Covid. I Reparti della Struttura sono stati rimodulati: in Medicina pazienti con tutte le altre patologie. Anche in Pronto Soccorso una separazione tra i casi sospetti e quelli con chiari sintomi di Coronavirus. Le precauzioni e la cura sanitaria, per evitare contagi ed essere efficienti, costantemente attive, a partire da tuta, mascherina, visiera, calzari, cappellino, doppi guanti, insomma l’abbigliamento consono a stare accanto a tali infermi, con quella carica necessaria sia medica, che spirituale. Farmacologicamente stiamo usando gli antinfiammatori, gli antivirali, inizialmente quello usato per la lotta all’Hiv: ora ci stiamo servendo anche del Tocilizumab, farmaco anti artrite. Naturalmente l’eparina, anticoagulante, contro la cascata infiammatoria, a tutti! Finora circa un centinaio di casi da noi! La priorità è per il Covid-19, per cui negli altri Reparti vengono trattate solo le urgenze. Attendiamo speranzosi che una nuova Struttura sanitaria, dovrebbe sorgere a Foggia, possa essere specifica per il Virus, sì da ripristinare a Casa Sollievo le Specializzazioni e l’assistenza ordinaria, compresa l’ambulatoriale, attualmente sospesa.

L’Ospedale è munito di attrezzature per la ventilazione meccanica, l’intubazione, pertanto i pazienti con sintomi gravi son trattati meccanicamente sia nella fase intensiva, che sub. Avendo già esperienza di ventilazione non invasiva, noi medici che lavoriamo ora nel Reparto Covid, io per esempio ch’ero in geriatria, riusciamo a prestare le dovute cure. I casi avuti, nella prima fase del virus, quando siam stati colti, come tutti, impreparati e pertanto senza aver neanche potuto effettuare screening sui pazienti. I deceduti, anziani e con patologie svariate. Nel momento in cui ci sono dei dubbi ed il paziente viene da noi, dalla Tac all’accettazione diagnostichiamo se esistente polmonite interstiziale virale ed allora lo trattiamo nel Reparto Covid. Guarito, continuiamo a monitorare il caso, ripetendo la Tac dopo mesi, per accertarci dell’esistenza d’esiti fibrotici, se l’infiammazione polmonare ha lasciato traccia, cicatrici, come nel caso della tubercolosi. Al momento non ci sono ancora delle certezze sul Virus nè sulle cure, occorre tempo. Pertanto necessario non allentare la guardia, potrebbero esserci delle recrudescenze. Facciamo la nostra parte  affidandoci a San Pio, che in questa terra ha vissuto per lunghi anni, lasciandoci l’Ospedale come Cittadella sanitaria della Carità. Siam certi che la Sua assistenza non ci verrà meno. Nel Convento di Santa Maria delle Grazie, i Frati ormai anziani, continuano a seguire con la preghiera anche quanti non possono, nei Gruppi di Preghiera, ritrovarsi negl’incontri mensili. Ebbene nessun Frate nè l’Infermeria, positivi al Covid-19!”