A caccia di giornalismo autentico

Giuseppe Lembo

Un’analisi val la pena di farla sugli aspetti più significativi di una crescente e diffusa medicorizzazione del giornalismo italiano, con una professione giornalistica, purtroppo, sempre più dismessa e da ri-formare, rifondandola, in quanto, oltre a non rispettare le NOTIZIE, sempre più false e bugiarde, non sa assolutamente rispettare i LETTORI, destinatari finali del Buon Giornalismo, così come ripetutamente ci andava ricordando INDRO MONTANELLI. Il riscontro di tanta amara riflessione viene dettato dalle condizioni tristi del giornalismo italiano che, a ben considerare gli scenari italiani di dismissione e di crisi/abbandoni dei LETTORI, siamo ormai prossimi ad un “redde rationem” non certamente sanabile con la sola cancellazione per le presunte e/o vere violazioni dell’ontologia professionale, purtroppo, sempre più mancante di una corretta etica del saggio giornalismo per la gente e non per L’APPARIRE o per la diffusa svendita dei tanti pennivendoli che hanno avvelenato il clima del buono e saggio giornalismo italiano, gravemente ammalato di mediocrità e di dipendenza padronale di un assorbente sistema di POTERE ITALIANO che, nella comune caratteristica etica dei forti sui deboli, dominano e non poco, anche il cattivo giornalismo dei tanti pennivendoli d’Italia, attenti alla sola conservazione del proprio apparire e dei propri privilegi di casta. Io da decenni, Giornalista, iscritto all’Ordine e con oltre 50 anni di libertà di uno scrivere attento a promuovere cultura e valori per un’UMANITA’ italiana e del Mondo, saggiamente nuova ed attenta all’UOMO in quanto ESSERE, centralmente inteso, attento allo scrivere LIBERO e sempre saggiamente e responsabilmente portatore di valori e di umanità d’insieme, non ho mai tradito me stesso libero pensatore. Non ho, tra l’altro, tradito i valori di universalità dello scrivere per l’UOMO, oggi sempre più tristemente cancellati da una tragica medicorizzazione di un tempo umanamente e giornalisticamente triste che, va facendo tanto male anche alla cultura ed al giornalismo della comunicazione autentica. Se, nell’insieme giornalistico italiano ci sono i cialtroni, (e sono veramente tanti), tanto, non va assolutamente bene. Rappresentano un grave danno per il ruolo del giornalismo in un Paese democratico, civile ed attento al Futuro come Progetto d’insieme. Senza simpatie e/o inutili difese d’ufficio per il Mondo politico che, come il giornalismo soffre di mediocrità diffusa c’è, nel tutto italiano, la saggia esigenza dell’est modus in rebus. Ci vuole moderazione e saggezza da parte di tutti, per evitare che tutti insieme inopportunamente facciamo un male da morire all’ITALIA che ha un grande bisogno di moderazione da clima sereno e non avvelenato da parole di odio che fanno un male da morire ed incontrollabile a tutti ed a tutto, danneggiando, così facendo, tristemente il Futuro Italiano, sempre più negato da un Avere-Apparire che si nega all’ESSERE e tiene lontano da NOI la centralità dell’UOMO che ha un grande bisogno umano e culturale di CONOSCERE SE STESSO (GNOSCE TE IPSUM), assolutamente necessario per costruire il saggio e sano Futuro Italiano.

Il giornalismo in uno con la CULTURA, serve all’ITALIA presente e futura per darci e dare agli italiani UMANITÀ, evitando per questo saggio fine italiano, atteggiamenti di intolleranza umana e politica che, sono da Mondo presente e futuro tristemente disumano. La stampa italiana, dev’essere attenta all’intolleranza e ad inopportune forme di estremizzazione al punto da determinare negativi comportamenti umani e politici che, così come sono, proprio non giovano alla saggezza di un insieme italiano capace di vivere insieme da UMANITÀ che si rispetti e sa volersi bene. L’ITALIA, nel rispetto di una sua saggia tradizione, spero torni ad avere i suoi valori di umanità con tanta cultura d’insieme e tanto saggio giornalismo di qualità, capace di superare le gravi difficoltà del presente e diventare FUTURO, costruendo insieme la saggia UMANITÀ ITALIANA.